Frase
Dal latino oratio, il concetto di frase ha vari usi. In grammatica, questo termine si riferisce alla parola o all'insieme di parole con autonomia sintattica. Ciò significa che è un'unità di significato che esprime una completa coerenza grammaticale. La frase è il più piccolo costituente sintattico possibile che può esprimere una proposizione logica.
Nella scrittura, le frasi sono delimitate dalla presenza di un punto. Pertanto, il punto fermo segna la fine della frase. Nel linguaggio parlato, le frasi possono essere separate secondo le pause e la discesa della voce.
Le frasi possono essere classificate in due gruppi principali, secondo l'atteggiamento del parlante e secondo la loro struttura sintattica.
Secondo l'atteggiamento del parlante, la frase può essere enunciativa ("George è arrivato alle cinque"), esclamativa ("Non ci credo!"), interrogativa ("Cosa hai detto?"
In termini di struttura sintattica, una frase può essere attributiva, predicativa, transitiva, intransitiva, attiva, passiva, riflessiva, reciproca o riflessiva passiva.
La classificazione delle frasi non è limitata a questi gruppi. Secondo i nuclei verbali, per esempio, si può parlare di frasi semplici, complesse o composte.
In un altro senso, una preghiera è una supplica, una supplica o una lode fatta a Dio o ai santi. La preghiera può far parte di un rito religioso, come nel caso della messa cristiana.
Diversi soggetti in una frase grammaticale
In una frase ci sono varie parti tra le quali si può evidenziare il soggetto, uno degli elementi essenziali per il suo sviluppo.
Il soggetto, chiamato anche sintagma nominale (SN), è l'entità che organizza l'intera frase, collegando le varie parti e deve concordare completamente con il verbo. Per introdurre un soggetto in una frase, non prende una preposizione a meno che non sia strettamente necessaria, come nel caso dell'esempio seguente, dove la preposizione funziona come un'aggiunta: "Tra Luis e io faremo il disegno".
In base alla relazione grammaticale che esiste, il soggetto può essere grammaticale (in cui deve concordare in persona e numero con il verbo) o logico (presente nelle frasi di tipo indiretto. Per esempio: "La città fu conquistata da Cesare", dove Cesare è il soggetto logico e "città" quello grammaticale.
D'altra parte, secondo la sua funzione il soggetto può essere agente (colui che compie l'azione rappresentata dal verbo), paziente (colui che riceve l'azione espressa nel verbo), pseudo-agente (a prima vista è agente ma in realtà è paziente. Es: John ha riparato la moto in garage; in realtà è stato il meccanico a ripararla) o causativo (è responsabile di un'azione ma non di chi la compie. Per esempio: "Luigi XIV costruì il palazzo"; non lo costruì lui stesso ma lo fece costruire.
Al tempo stesso, a seconda della sua formazione, il soggetto può essere complesso (quando ha qualche precisazione o apposizione. Per esempio: "Pedro, il vicino di casa del primo, è mio amico") e multipla (quando ha più di un nucleo, come nella frase "Carmen e José sono amici").
Va detto che le apposizioni possono essere esplicative, quando aggiungono una spiegazione che, se non espressa, non rende la frase senza senso, o specifiche, che sono estremamente rilevanti per capire la relazione tra il soggetto e il resto dei componenti della frase. Nel primo caso, l'apposizione è tra virgole e nel secondo caso, senza pausa.