Nota
Il concetto di nota ha molteplici usi e significati. Il più usuale è quello che lo presenta come il segno o marchio identificativo che si applica a qualcosa per individuarlo, permetterne il riconoscimento o diffonderlo. Una nota è anche un'osservazione che viene fatta in un qualsiasi testo o pagina di un libro e di solito viene posta in uno dei margini.
In quest'ultimo caso, la nota consiste in un commento, una spiegazione o un avvertimento che, a causa delle sue particolarità, non può essere incluso all'interno del testo, quindi viene aggiunto al di fuori della struttura principale.
Una nota può essere un'annotazione di qualcosa con lo scopo di ricordarla in seguito o di ampliarla. Per esempio: "Ho preso nota dei tuoi commenti per continuare a scrivere il mio libro."
Si dice generalmente che una nota è un breve messaggio che è stato scritto e la carta su cui il messaggio è reso noto: "Ho lasciato una nota sulla tua scrivania con le ultime telefonate", "Angela mi ha scritto una nota con i prodotti che devo comprare al supermercato".
Una nota, invece, è il voto che emerge dopo aver analizzato un test, un esame o una valutazione: "devo prendere un otto per passare la materia", "Juan ha preso dieci nel suo test di letteratura".
L'espressione dare una nota si riferisce a una situazione in cui qualcuno si comporta in modo inappropriato, in un certo ambiente, e attira l'attenzione su di sé. Non ha necessariamente una connotazione negativa, poiché può essere qualcuno che tende a lasciarsi sfuggire le cose di mano, o una persona che tende a bere troppo e ad aggredire i suoi compagni in una festa.
Va anche detto che, in Argentina e Uruguay, una nota è un articolo giornalistico su riviste e giornali: "Clarín ha pubblicato un articolo molto interessante sulla tragedia di Tartagal".
Nota, nel linguaggio musicale, è il nome dato al suono prodotto da una vibrazione costante e si riferisce al segno usato per rappresentare graficamente questo suono: Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si. Sia il numero di note che il modo in cui vengono suonate variano a seconda dello strumento.
Il pianoforte, per esempio, è uno strumento temperato; ciò significa che l'altezza delle note viene raggiunta prima di suonare ed è fissa, così che il musicista non deve preoccuparsi di regolare l'altezza dei suoni mentre suona. Inoltre, avendo un numero specifico di tasti, il numero di toni che si possono ottenere è sempre lo stesso: dodici per scala. Questo corrisponde alla teoria occidentale, molto diversa da quella usata nei paesi orientali.
Le scale dodecafoniche, che tutti conosciamo e apprezziamo il più delle volte quando ascoltiamo la radio, sono composte da dodici suoni diversi, che hanno la stessa distanza tra loro: un semitono. Questo significa che tra C e D, per esempio, c'è solo una nota distinguibile: C diesis o D bemolle. Sul pianoforte, entrambe le note suonano allo stesso modo, poiché sono rappresentate dallo stesso tasto.
In contrasto con il pianoforte, la maggior parte degli strumenti a corda non sono temperati. In altre parole, il musicista deve imparare a trovare quel punto, quella forza, quel sostegno che è necessario per suonare ogni nota con l'altezza corretta. Tornando alle scale dodecafoniche, un do diesis e un re bemolle possono suonare leggermente diversi su una viola, per esempio, a patto che il suonatore sia in grado di imprimere un carattere diverso a ciascuno.