Danno
Il danno è l'effetto di danneggiare. Il termine deriva dal latino damnum ed è legato al verbo che si riferisce a causare lesioni, menomazioni, disagi o dolori. Per esempio: "Le tue parole mi hanno ferito", "Il proiettile ha causato danni irreparabili ai nervi della mia gamba sinistra", "I danni materiali sono stati immensi dopo l'incendio, ma non ci sono state vittime o feriti", "La macchina è stata gravemente danneggiata dall'incidente."
In alcuni paesi del continente americano, la nozione di danno è usata per riferirsi ai malefici o al malocchio (la presunta capacità di certe persone di causare danni agli altri semplicemente guardandoli): "Una strega mi ha detto che qualcuno mi ha fatto del male".
In aggiunta a tutto ciò, non possiamo dimenticare che in alcuni paesi dell'America, come il Nicaragua o il Guatemala, si usa una locuzione verbale che incorpora la suddetta parola danno. Nello specifico, ci riferiamo all'espressione "fare il danno a una fanciulla" che significa deflorare una giovane ragazza.
Nel campo del commercio esiste anche un'espressione che fa uso del termine che ora stiamo analizzando. Ci riferiamo a "profitti e danni" che è essenzialmente un sinonimo di quello che sarebbe "profitti e perdite", cioè il documento in cui vengono registrati sia i profitti che un'azienda sta realizzando sia le suddette perdite.
In diritto, il danno è una lesione subita da una persona o dai suoi beni per colpa di un altro soggetto. Il danno, quindi, implica una lesione dei diritti, dei beni o degli interessi di un individuo come conseguenza dell'azione o dell'omissione di un altro.
Inoltre, nel caso della Spagna, si stabilisce una chiara differenziazione all'interno di quelli che possono essere i tipi di danno. In questo modo, si dividono in due gruppi: danni morali e danni pecuniari. Si può dire che i primi sono quelli che sono così estesi e gravi da non poter essere riparati nemmeno con il pagamento di un importo economico, qualunque esso sia. Un chiaro esempio di danno morale sarebbe la perdita di una persona cara.
Il secondo, i danni pecuniari, sono quelli che possono essere riparati per mezzo di denaro o beni che possono essere sostituiti.
Il danno può essere generato da dolo, negligenza o casualità. Il danno doloso si verifica quando il soggetto agisce intenzionalmente (qualcuno colpisce l'auto di un'altra persona con un bastone e ne rompe i vetri, per esempio). Il danno colposo, invece, si verifica per negligenza (una persona getta una sigaretta in un campo e provoca un incendio).
Tutti i danni comportano l'obbligo di risarcire il responsabile. In certi casi, il danno può anche comportare una sanzione penale, quando il reato commesso è punibile dalla legge.
Nel campo del diritto, l'espressione danni è anche frequentemente usata. Con essa, ciò che si fa è chiarire l'esistenza di una compensazione finanziaria che viene concessa alla persona che ha subito un danno. È, quindi, un modo di riparare e compensare quel danno.