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Diritto scientifico

Un diritto scientifico postula l'esistenza di una relazione costante tra diversi fattori o variabili. È un concetto fondamentale nel campo dell'epistemologia, la disciplina incentrata sui metodi e i fondamenti della conoscenza scientifica.

Per produrre conoscenza scientifica, si parte da ipotesi: una conoscenza di un fatto osservato. Quando l'ipotesi è sottoposta a un processo di ricerca e viene verificata, dimostrata o dimostrata, alla teoria scientifica. Nel caso della legge scientifica, afferma le leggi costanti e invariabili che esistono tra i fenomeni.

Si può dire che, mentre una teoria scientifica rivela un fenomeno, una legge scientifica lo descrive. Di solito è espresso in linguaggio formalizzato o con a equazione matematica.

La legge scientifica, insomma, raccoglie ciò che è costante ed essenziale nel fenomeno che si osserva. È oggettiva (dipende dall'oggetto e non dal soggetto) e pratica (mira a permettere la trasformazione del mondo materiale) e si basa su prove empiriche.

Le cosiddette leggi newtoniane, sviluppate da Isaac Newton, sono un esempio di leggi scientifiche. Newton ha elencato tre leggi che forniscono spiegazioni a molte domande del meccanica classica.

La prima legge Newton's afferma che "Ogni corpo mantiene il suo stato di moto uniforme e rettilineo o di riposo a meno che non sia costretto a cambiare stato da forze che agiscono su di esso". la seconda legge, nel frattempo, lo ha "La variazione del movimento è direttamente proporzionale alla forza motrice che colpisce il corpo ed è specificata in base alla linea retta lungo la quale agisce detta forza". La terza legge di Newton, infine, afferma che "Ad ogni azione corrisponde sempre una reazione opposta ed uguale: quindi le azioni reciproche di due corpi sono dirette in senso opposto e sono uguali".

Come accennato in precedenza, la legge scientifica serve a descrivere in tutta la sua completezza l'evoluzione dei fatti secondo schemi costosi e regolari. La scienza sperimentale ha portato con sé i primi passi nell'indagine di queste leggi in relazione ai vari fenomeni.

Il famoso scienziato italiano Galileo Galilei, nato a metà del XV secolo, sosteneva per iscritto che se si accetta come vera la corrispondenza tra una causa e il suo effetto, ora si deve anche dire che se si percepisce un'alterazione nell'effetto, sarà perché la stessa cosa sarà avvenuta con la causa.

L'eclettico francese Jules Henri Poincaré, nato nella seconda metà del XVIII secolo, è d'accordo con Galileo Galilei sul costo del legame tra una causa e il suo effetto. D'altra parte abbiamo il lavoro del fisico tedesco Max Planck, un contemporaneo di Poincaré, che ha proposto quanto segue principi della scienza sperimentale:

* l'uomo è solo una piccola parte della natura, che esiste indipendentemente;

* la natura soddisfa certe leggi (possiamo qualificarla come "legale") e la legale non è casuale ma causale;

* Non è possibile conoscere la realtà nella sua totalità, in modo perfetto, ma è possibile conoscerla ogni giorno un po' di più;

* il cammino che la scienza segue inizia nella diversità, nella soggettività e nel relativo, e va verso l'unità, l'oggettività e l'assoluto.

Ora possiamo trovare leggi scientifiche causali, così come leggi stocastiche o probabilistiche. In generale, i gruppi distinguono tra deterministico e stocastico. La maggioranza degli scienziati odia accettare alcuni principi fondamentali che completano quelli esposti da Planck, come i seguenti:

* le leggi naturali governano tutto ciò che esiste;

* queste leggi non variano nel tempo o nello spazio;

* lo scienziato deve descriverle;

* la loro esistenza non dipende dalla loro descrizione;

* è possibile conoscerle tutte.

Di Jacquelyn Kurelko

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