Scomunicato
La nozione di scommunicare è usata nel campo della religione per descrivere l'azione di escludere un individuo dall'uso dei sacramenti e dalla comunione dei credenti. Il concetto deriva dal tardo latino inseguire.
Comunicando una persona, essa è esclusa da una comunità di credenti, temporaneamente o permanentemente. Le caratteristiche della scomunica possono variare: in alcuni casi la persona scomunicata viene espulsa dal gruppo e le viene impedito di partecipare alle cerimonie.
Secondo il catechismo cattolico, la scomunica implica l'applicazione della sanzione ecclesiastica più grave. Chi viene scomunicato non può compiere determinti atti ecclesiastici né ricevere i sacramenti.
La scomunica rappresenta una frattura del legame che unisce il soggetto a Dio attraverso la Chiesa. La persona scomunicata non può più partecipare alla comunione, anche se non rimane necessariamente fuori dalla Chiesa.
Ci sono diversi meccanismi per la scomunica di un fedele. In alcuni casi, il sequestro si realizza attraverso un processo formale che genera l'obbligo una volta che la sanzione è stata imposta. C'è anche la pratica della scomunica automatica, che si verifica di fronte a un reato molto grave (come l'eresia o l'apostasia).
È nota con il nome di eresia una teoria o una credenza che genera polemiche, generalmente nel campo della religione, per aver affrontato il dogma, cioè tutto ciò che è considerato vero e indiscutibile in quel contesto. L'etimologia di questo termine ci porta al greco, dove era inteso come "un gruppo di credenti con una certa opinione sulla dottrina". Tuttavia, l'eresia è un'opinione divergente, che le autorità da sole non tollerano, ed è lì che il conflitto può portare alla comunione.
Il termine è spesso confuso eresia con apostasia, anche se quest'ultima è definita come rinuncia, negazione o rinuncia alla fede, anche nel campo della religione. Va notato che ha altri significati, come i seguenti: l'abbandono o la partenza da un ordine in modo irregolare; l'atto di un sacerdote che rinuncia al suo status con una certa frequenza, violando così i suoi obblighi; l'abbandono di una dottrina in favore di una nuova.
È importante notare che un religioso che è caduto in apostasia non può sviluppare funzioni o assumere uffici ecclesiastici. Non possono amministrare o ricevere i sacramenti.
L'assunzione di una professione religiosa può essere decisa da un sacerdote, un sacerdote-prete o un sacerdote autorizzato dal Papa. Di fronte al pericolo di morte, tuttavia, tutti i sacerdoti hanno il diritto di assolvere una scomunica.
Nell'ambito delle chiese cristiane scomunicare un credente significa impedirgli di partecipare all'Eucaristia, cioè dal momento della messa in cui il sacerdote Distribuisce il sacramento del corpo e del sangue di Gesù attraverso il vino e il pane benedetti. Altri nomi con cui è conosciuta l'Eucaristia sono Cena del Signore, Santa Cena, Santissimo Sacramento, Frazione di pane e Santi misteri.
Il divieto di partecipare all'Eucaristia quando si scomoda un religioso è un provvedimento antichissimo, dato che iniziò nell'anno 306 con il Consiglio di Elvira, che ancora una volta ha messo in atto la pronuncia di alcune maledizioni chiamate anammas condannare coloro che rispettavano le dottrine contrarie al'ortodossia. È anche chiamato questo concilio di Ilíberis, e fu il primo ad essere tenuto nella Betica (chiamata anche Hispania), una delle province romane situate nella penisola iberica. Si stima che la città in cui si svolse, ovvero Ilíberis, si trovasse a poca distanza dall'odierna Granada o addirittura al suo interno.