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DNA ricombinante

Il DNA è l'acido desossiribonucleico, un biopolimero che costituisce il materiale genetico contenuto nelle cellule. Il DNA contiene l'informazione genetica che gli esseri viventi usano per funzionare e permette che questa informazione sia trasmessa attraverso l'eredità.

Il DNA è costituito da una sequenza di singole unità, chiamate nucleotidi (che, a loro volta, sono costituiti da un gruppo fosfato, una base azotata e uno zucchero). Quando una molecola di DNA è formata artificialmente dall'unione di diverse sequenze di DNA di due organismi diversi, si chiama DNA ricombinante.

Il DNA ricombinante può essere detto una molecola di DNA artificiale. Quando una tale molecola creata in vitro viene introdotta in un organismo, avviene un'alterazione genetica che modifica i suoi tratti.

L'avvento della creazione e dello sviluppo del DNA ricombinante avvenne dopo che i ricercatori avevano realizzato numerosi studi sulla conoscenza degli enzimi di restrizione, la replicazione dei virus e dei plasmidi, la replicazione e la riparazione del DNA, o la sintesi chimica delle cosiddette sequenze nucleotidiche.

In particolare, va sottolineato che un fattore chiave del suddetto DNA è stato considerato nientemeno che l'insieme dei progetti realizzati da Hamilton O. Smith e Daniel Nathans negli anni '70. Più specificamente, ci riferiamo alla scoperta delle proteine endonucleasi, conosciute anche come enzimi di restrizione.

A tutto questo possiamo aggiungere che è molto necessario sapere che la tecnica del DNA ricombinante è attualmente utilizzata in larga misura sia nello sviluppo di organismi transgenici che nella regolazione della produzione della sintesi proteica, come nel caso dell'insulina. Il processo stesso di produzione del suddetto DNA si compone di sei fasi ben definite:
- Preparazione della sequenza di DNA per poter intraprendere il relativo clonaggio.
- Successiva preparazione del vettore di clonazione da utilizzare.
- Formazione del DNA ricombinante.
- Introduzione del DNA nella cellula ospite.
- Propagazione della cultura.
- Rilevamento e selezione dei cloni ricombinanti.

Per sviluppare il DNA ricombinante, i biologi lavorano prima con una molecola di DNA di un batterio, virus, pianta o altro organismo, manipolandola in laboratorio. Poi introducono quella molecola in un altro organismo. Questa pratica può essere utile per creare vaccini o trattare certe malattie.

La generazione di DNA ricombinante comporta la propagazione di una sequenza di DNA di particolare interesse in un organismo che non ha a disposizione quella sequenza, e quindi i suoi prodotti. Da questi processi, è possibile ottenere microrganismi geneticamente modificati per sviluppare farmaci, fare alimenti transgenici e creare piante che resistono agli attacchi dei parassiti.

Di Bortman

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