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Pedagogia critica

Il concetto di pedagogia deriva dalla parola greca antica paidagogós, composta da paidos ("bambino") e gogía ("guidare" o "condurre"). In origine, il termine si riferiva allo schiavo che accompagnava i bambini a scuola.

Da parte sua, anche la parola critica, che forma la seconda parola del termine che ora analizzeremo, ha la sua origine etimologica in greco. In particolare, possiamo stabilire che proviene dal verbo krienin, che è sinonimo di "decidere" o "separare".

Con il tempo, la pedagogia è venuta a riferirsi al corpo di conoscenze che si occupa di educazione e insegnamento. Alcuni considerano la pedagogia come una scienza applicata di natura psicosociale, mentre altri la ritengono un sapere o un'arte.

Ci sono diversi tipi di pedagogia, come la pedagogia generale (che si occupa di questioni universali di ricerca e azione educativa), le pedagogie specifiche (che sistematizzano un corpo specifico di conoscenze secondo diverse realtà storiche), la pedagogia tradizionale e quella contemporanea.

La pedagogia critica è un approccio di insegnamento che incoraggia gli studenti a mettere in discussione e a sfidare le credenze e le pratiche che gli vengono insegnate. Consiste in un insieme di teorie e pratiche per promuovere la coscienza critica.

Molti autori hanno partecipato allo sviluppo e al consolidamento della pedagogia critica, tra cui il brasiliano Paulo Freire. Una figura che è diventata uno dei più importanti pensatori e teorici dell'insegnamento e dell'educazione di tutti i tempi.

Ma accanto a lui c'è anche l'americano Henry Giroux, che è considerato uno dei cinquanta insegnanti e pensatori moderni che sono stati più fondamentali nelle teorie educative e specificamente nella pedagogia critica che ora ci riguarda.

E tutto questo senza dimenticare, naturalmente, il canadese Peter McLaren, che è stato scelto come uno dei padri della suddetta pedagogia. E il fatto è che, chiaramente influenzato dalla figura di Karl Marx e dalla sua filosofia, ha sviluppato opere e analisi in cui è totalmente e chiaramente contro il cosiddetto capitalismo.

Tra le opere più interessanti di questo autore che ci permettono di conoscere in profondità le sue idee e i pilastri della pedagogia critica troviamo "Pedagogia critica e postmodernità", "Pedagogia critica, resistenza culturale e produzione del desiderio" o "Verso una pedagogia critica della formazione dell'identità postmoderna".

Nel quadro della pedagogia critica, l'insegnante cerca di guidare gli studenti a mettere in discussione pratiche che sono viste come repressive, in cambio della generazione di risposte liberatorie a livello individuale e di gruppo.

Il primo passo della pedagogia critica è quello di portare lo studente a mettere in discussione se stesso come membro di un processo sociale (che include norme culturali, identità nazionale e religione, per esempio). Una volta fatto questo, il discente si rende conto che la società è imperfetta ed è incoraggiato a condividere questa conoscenza per modificare la realtà sociale.

Di Hackett

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