Scala
Il termine scala, che deriva dal latino scala, ha diversi usi: è, per esempio, la successione ordinata di valori della stessa qualità, come si vede nella frase "Sulla scala dei colori, l'arancione è più vicino al rosso che al verde".
La scala è, d'altra parte, una linea retta che, divisa in parti uguali, permette di rappresentare metri, chilometri o un'altra unità di misura. Questi strumenti sono utilizzati per disegnare distanze e dimensioni in modo proporzionale su un piano o una mappa. Se, secondo la scala di una mappa, un centimetro equivale a dieci chilometri reali, una distanza di 100 chilometri dovrebbe essere rappresentata da 10 centimetri.
La scala è anche la proporzione o la dimensione alla quale si sviluppa un'idea o un progetto: "Dobbiamo fare un investimento su larga scala per portare l'acqua corrente a tutti i villaggi del nord-ovest."
In fisica, la scala è una graduazione usata in vari strumenti per permettere la misurazione di una grandezza. La scala Richter e la scala Mercalli, per esempio, permettono di classificare la magnitudo di un terremoto o di un sisma.
Una scala musicale è conosciuta come una scala musicale quando dei suoni consecutivi si susseguono in una successione regolare, ascendente o discendente, e sono legati ad un unico tono che dà il nome alla scala. La successione dei suoni è determinata secondo le leggi della tonalità.
Le scale musicali hanno diverse proprietà, il modo è la loro caratteristica più evidente: le due possibilità sono maggiore e minore, e questo influenza notevolmente la loro struttura e le relazioni che esistono tra le note che le compongono. Scrivere una melodia in Do maggiore significa che possiamo avere le note da Do a Si nel loro stato naturale (che su un pianoforte sono rappresentate dai tasti bianchi), a meno che non vogliamo modulare in un'altra chiave durante il pezzo, momentaneamente o definitivamente.
Analizzando gli intervalli che si svolgono in una chiave maggiore, si può vedere, per esempio, che tra il primo grado e il terzo (essendo il grado, in questo caso, sinonimo di altezza) c'è un segmento conosciuto come terza maggiore: per andare da C (la tonica) a E naturale (il suo terzo grado) bisogna salire di due toni interi, o quattro semitoni, e l'unica nota che si può suonare tra i due è D naturale.
Questo insieme di regole e limiti ha un impatto diretto sulla tensione tra le diverse note di una chiave. Nel caso di C minore, il suo terzo grado non è E naturale, ma E bemolle, e la relazione percepita a livello uditivo tra loro è molto diversa da quella descritta sopra.
I musicisti con le conoscenze necessarie per leggere e scrivere gli spartiti hanno sempre in mente queste questioni, così come i concetti che li guidano quando fanno le transizioni tra le chiavi, come la distanza tra loro (che non ha nulla a che fare con una questione visiva ma piuttosto con la tensione del suono) o la gerarchia, e per queste persone un mi bemolle e un mi naturale hanno tanto in comune quanto una matita e una macchina possono avere per qualcuno che non è un musicista.
Detto questo, è affascinante che certi musicisti popolari, che affermano di non avere alcuna conoscenza tecnica, possiedano un virtuosismo che permette loro di eseguire o creare pezzi di una complessità che è spesso difficile da capire e ripetere per qualcuno con una formazione accademica.
Una scala, infine, può essere una scala, di solito fatta di legno o di corda.
Una scala, infine, può essere una scala, di solito fatta di legno o di corda.
Una scala, infine, può essere una scala, di solito fatta di legno o di corda.