Età
L'età, originata dal latino aetas, è una parola che si riferisce al tempo trascorso dalla nascita di un essere vivente. Per esempio: "Mia figlia ha tre anni", "Quando avevo otto anni mi sono rotto una gamba giocando a calcio", "Il famoso scrittore è morto a 91 anni per una malattia dolorosa".
La nozione di età offre la possibilità, poi, di segmentare la vita umana in diversi periodi di tempo: "L'infanzia è l'età giusta per iniziare a studiare una nuova lingua", "La terza età dovrebbe essere un periodo di riposo e tranquillità".
Ovviamente, l'idea di età può anche avere una connotazione di maturità o di vecchiaia: "Mio padre ha già una certa età", "Non capisco come possano battere una persona vecchia in quel modo"
Anche lo spazio trascorso da un'epoca all'altra è spesso indicato come età: "All'epoca di tua nonna, i bambini non parlavano con i grandi", "Le cose si fanno diversamente alla nostra età".
L'età è, infine, una periodizzazione in cui la storia può essere divisa. In questo contesto, è interessante menzionare che la storiografia si appella a due grandi momenti storici: la preistoria e la storia. Le epoche preistoriche sono quelle che iniziano con la comparsa del primo homo sapiens e arrivano fino all'invenzione della scrittura. Sono, secondo gli storici, l'età della pietra, l'età del bronzo e l'età del ferro.
Le età storiche sono, a loro volta, l'Età antica (dalla comparsa della scrittura fino alla disintegrazione dell'Impero romano), il Medioevo (dalla scomparsa dell'Impero romano fino all'invenzione della stampa o alla scoperta dell'America), l'Età moderna (da questi eventi fino alla Rivoluzione francese) e l'Età contemporanea (fino ai giorni nostri).
L'Età dell'Oro spagnola
L'Età dell'Oro spagnola è conosciuta come il periodo in cui la lingua castigliana raggiunse il suo massimo splendore, grazie al lavoro di grammatici e umanisti che aiutarono a fissare la lingua, e ai grandi scrittori che le diedero forza e bellezza con le loro opere. Allo stesso modo, la sintassi fu semplificata e il vocabolario fu liberato dai latinismi, rendendo la lingua più flessibile.
D'altra parte, la crescita dell'impero spagnolo, dovuta alla scoperta dell'America e alla presenza della Spagna in Italia e nei Paesi Bassi, permise alla lingua di diffondersi più ampiamente che mai, dando agli scrittori opportunità senza precedenti di far conoscere le loro opere a un pubblico molto più vasto.
Gli autori di lingua spagnola di questo periodo furono particolarmente influenzati dalla letteratura proveniente dalla Grecia, soprattutto per quanto riguarda i temi e la presenza mitologica, dall'Italia, da scrittori come Dante e Petrarca, così come dalle opere latine di Orazio e Virgilio, dall'ebraico e dal fiammingo.
Durante la prima metà del XVI secolo, ci furono due tendenze nella poesia lirica spagnola: la poesia castigliana del cancionero e la poesia italiana, entrambe coesistenti. I rappresentanti di questi cambiamenti furono Juan Boscán, Garcilaso de la Vega, Diego Hurtado de Mendoza e Francisco Figueroa. Le modifiche furono fatte intorno al sonetto, alla terzina, al metro endecasillabo e alla lirica.
Un altro elemento fondamentale di questa rivoluzione letteraria fu il romanzo picaresco, che ebbe origine con la pubblicazione di "Lazarillo de Tormes" nel 1554. Questo tipo di composizione, al contrario dei romanzi pastorali e cavallereschi, trattava i problemi sociali della Spagna. La figura della canaglia è protagonista, narratore e critico della società.