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Iperbaton

L'etimologia di iperbaton inizia con il greco hyperbaton, che deriva dal latino hyperbăton. Il concetto è usato nel campo della retorica per riferirsi a un cambiamento attuato nell'ordine abituale delle parole in un discorso.

L'iperbaton, quindi, è una figura del discorso o un dispositivo che modifica la sintassi convenzionale per qualche scopo. Una necessità legata al metro di una poesia e il desiderio di enfatizzare qualcosa sono motivi frequenti che portano all'uso dell'iperbaton.

È importante tener presente che le alterazioni fatte attraverso l'iperbaton non sono arbitrarie. Le regole legate alla logica del linguaggio sono rispettate in modo tale che il significato sia comprensibile.

L'iperbole di solito ha uno scopo poetico. L'idea è che ciò che viene espresso deve essere esteticamente piacevole. Per esempio: "Di salici verdi c'è un boschetto". In questo verso, il poeta spagnolo Garcilaso de la Vega ricorre all'iperbaton, poiché la cosa naturale da dire sarebbe "C'è un boschetto di salici verdi".

Alcuni giri di frase di uso comune sono costruiti includendo un iperbaton, come "a Dios gracias", "no hay más nadie" o "si mal no recuerdo". In questi tre casi, la sintassi comune è alterata: "grazie a Dio", "non c'è nessun altro" e "se ricordo bene" sarebbero le forme logiche di espressione.

Nel linguaggio parlato, infine, l'iperbaton appare spesso spontaneamente: "This restaurant the pastas it serves are spectacular" (per "Le paste che serve questo ristorante sono spettacolari").

Di Hubert Sparr

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