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Predicato verbale

Il concetto di predicato deriva da praedicātum, una parola del tardo latino. Il termine è usato in grammatica per riferirsi alla funzione sintattica del sintagma verbale.

A seconda delle sue caratteristiche, il predicato può essere qualificato come predicato verbale o predicato nominale. Nel caso del predicato verbale, è quello composto da un verbo non copulativo, che può apparire da solo o insieme ai complementi.

Prima di andare avanti con l'idea di predicato verbale, è importante tenere presente che nelle frasi grammaticali si possono identificare il soggetto e il predicato. Il soggetto è colui che compie l'azione o sul quale si esprime qualcosa; il predicato, invece, è il frammento della frase che è responsabile della descrizione dell'azione compiuta dal soggetto o di ciò che si esprime sul soggetto.

Tornando alla nozione di predicato verbale, come abbiamo detto sopra, esso consiste in un verbo non copulativo. Un sintagma verbale è l'insieme delle parole il cui nucleo è questo verbo.

Guardiamo un caso. Nella frase "John gioca a calcio", il soggetto è "John", mentre il predicato è "gioca a calcio". Poiché il verbo è "giocare" (non copulativo), abbiamo un predicato verbale.

Altri esempi: "Rafael Nadal ha vinto gli US Open" (predicato verbale: "ha vinto gli US Open"), "Io e la mia ragazza ceneremo in un ristorante messicano" (predicato verbale: "ceneremo in un ristorante messicano"), "Mio fratello sta parlando al telefono" (predicato verbale: "sta parlando al telefono").

Altri esempi: "Rafael Nadal ha vinto gli US Open" (predicato verbale: "ha vinto gli US Open"), "Io e la mia ragazza ceneremo in un ristorante messicano" (predicato verbale: "ceneremo in un ristorante messicano").

Di Gitt Cordovi

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