Pena di morte
Il concetto di pena ha la sua origine nel termine latino poena e si riferisce alla punizione che viene stabilita da un giudice o da un tribunale secondo la legge, e che ha lo scopo di punire colui che ha commesso un crimine o un misfatto.
La pena di morte o pena capitale è inquadrata all'interno della punizione corporale, poiché la punizione ha un effetto diretto sul corpo della persona punita. Come suggerisce il nome, la pena di morte consiste nel togliere la vita alla persona che, secondo il giudice, è considerata colpevole di un grave reato.
Si potrebbe dire che la pena di morte ha le sue origini nella Legge di Talion ("occhio per occhio, dente per dente"), che è contenuta nel Codice di Hammurabi nel XVII secolo a.C. In ogni caso, molte personalità nel corso della storia hanno sostenuto o giustificato questo tipo di punizione, come Platone, Aristotele, San Tommaso d'Aquino, Jean-Jacques Rousseau, Immanuel Kant e Georg Wilhelm Friedrich Hegel.
Gli Stati Uniti sono uno dei paesi che attualmente mantiene ancora la pena di morte, nonostante il fatto che istituzioni e organizzazioni come l'Unione Europea abbiano cercato di abolire questa legge. Le cifre sono sorprendenti nel XXI secolo, visto che nel 2012 negli Stati Uniti sono state giustiziate 43 persone.
È anche importante notare che in quella nazione i condannati alla pena di morte vedono la loro vita terminata attraverso il sistema di iniezione letale. Cioè, una procedura in cui un barbiturico ad azione rapida mescolato con un paralizzante viene iniettato continuamente e per via endovenosa in una quantità letale.
In questo senso, anche se pone fine alla vita dei prigionieri, è singolare sottolineare il caso avvenuto negli Stati Uniti nel 2009, quando un condannato a morte è sopravvissuto alla sua esecuzione dopo aver ricevuto quasi venti punture.
In aggiunta a tutto ciò, possiamo segnalare che il cinema americano ha realizzato un gran numero di film che ruotano intorno alla suddetta pena capitale. Tuttavia, tra tutti dovremmo evidenziare "Death Penalty" (1995), diretto da Tim Robbins.
Susan Sarandon e Sean Penn sono i protagonisti di questa produzione, che racconta la vera storia di un uomo che fu condannato a morte per essere considerato colpevole dell'omicidio di due giovani. I suoi ultimi giorni di vita sono ritratti in questo film, che ruota intorno al rapporto tra il detenuto e una suora che cerca di confortarlo.
Tuttavia, oggi, la maggior parte dei paesi ha abolito la pena di morte come un metodo barbaro che viola la dignità umana e i diritti umani. Alcuni la mettono in discussione da un punto di vista pratico (i giudici che condannano a morte sono umani, quindi possono sbagliare e incolpare un innocente) e altri prendono in considerazione fattori filosofici o religiosi (solo Dio può dare o togliere la vita).
Fucilazione, impiccagione, decapitazione, camera a gas, iniezione letale, sedia elettrica e lapidazione sono alcuni dei metodi usati per applicare la pena di morte.