Piano di emergenza - Che cos'è, significato e concetto
Per determinare l'origine etimologica delle due parole principali che danno forma al termine in questione, dobbiamo andare al latino. Così, in quella lingua troviamo il fatto che il piano deriva dalla parola piani che può essere trattato come "piatto".
Nel frattempo, la contingenza emana dal concetto contingenze che è il risultato dell'unione di tre parti: il prefisso con- che equivale a "incontro", il verbo tangere che è sinonimo di "tocco" e infine il suffisso -encia che il suo significato può essere determinato come uguale a "qualità".
A piano di emergenza è un tipo di piano preventivo, predittivo e reattivo. Presenta una struttura strategica e operativa che aiuterà a controllare la situazione di emergenza e a minimizzare le sue conseguenze negative.
Il piano di emergenza propone una serie di procedure alternative al normale funzionamento dell'organizzazione, quando una qualsiasi delle sue funzioni abituali è influenzata da una contingenza interna o esterna.
Questo tipo di pianificazione, quindi, mira a garantire la continuità del funzionamento dell'organizzazione di fronte a qualsiasi eventualità, materiale o personale. Un piano di emergenza comprende quattro passi fondamentali: valutazione, pianificazione, test di fattibilità ed esecuzione.
Gli specialisti raccomandano la pianificazione quando non è ancora necessaria, cioè prima dell'incidente. D'altra parte, un piano di emergenza deve essere dinamico e deve permettere l'inclusione di alternative di fronte a nuovi incidenti che possono verificarsi nel tempo.
Un piano di emergenza deve anche stabilire alcuni obiettivi strategici e un piano di azione per raggiungere questi obiettivi.
Specificamente, possiamo stabilire che ogni piano di emergenza deve essere composto da altri tre piani, che stabiliranno le misure da attuare, i minimi da applicare e il tempo per stabilirli.
In primo luogo, c'è il piano di backup, che è quello responsabile di determinare quali sono le misure di prevenzione, cioè quelle che devono essere attuate con il chiaro obiettivo di prevenire il verificarsi di una determinata minaccia.
In secondo luogo, si include nel piano di emergenza anche il cosiddetto piano di emergenza che, come indica il nome, è costituito dall'insieme delle azioni che devono essere realizzate durante e dopo la materializzazione della minaccia. Ed è grazie a questi che sarà possibile ridurre e porre fine agli effetti negativi di essa.
E in terzo luogo, c'è il piano di recupero che si realizza dopo la mina con il chiaro obiettivo di recuperare lo stato in cui si trovavano le cose prima che diventassero reali.
In informatica, un piano di emergenza è un programma alternativo per un'azienda per recuperare da un disastro informatico e riprendere rapidamente le operazioni. Questi piani sono anche conosciuti con l'acronimo DRP, da Piano di ripristino di emergenza.
Un programma DRP include un piano di backup (che viene attuato prima del disastro), un piano di emergenza (che viene applicato durante il disastro) e un piano di ripristino (con misure da applicare una volta che il disastro è stato controllato).