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Anfora

L'origine etimologica di questa parola si trova in latino, nel termine "anfora". Tuttavia, questo, a sua volta, deriva dal greco "amphoreus", che era il nome dato a una nave che aveva due maniglie e aveva una capacità di circa 26 litri.

Il concetto allude a un contenitore che ha due maniglie.

Secondo il primo significato citato dalla Reale Accademia Spagnola (RAE) nel suo dizionario, un'anfora è una brocca (recipiente, vaso) di forma stretta e allungata, che ha un collo allungato e termina a punta. Era popolare nell'Impero Romano e nell'Antico Egitto.

I vasi più antichi risalgono al XV secolo a.C. Gli Egei furono i primi ad usarli, e furono poi raggiunti dai Romani, dai Greci e da altri popoli. A quel tempo, le anfore erano usate per conservare e trasportare vari alimenti: oli, vini, cereali, olive, ecc.

La maggior parte delle anfore erano fatte di ceramica, sebbene esistessero anche anfore di metallo. Furono ampiamente utilizzati fino al 7° secolo.

Tra le più importanti anfore antiche che sono riuscite a sopravvivere nel tempo, possiamo evidenziarne alcune come queste:
-Anfora Dipylon. Risalente al 750 a.C., è greca ed è considerata di stile marcatamente tardo gotico. Oggi è considerata la grande opera del maestro di Dipylon, che era un pittore specializzato in vasi greci. Ora è nella collezione del Museo Archeologico Nazionale di Atene ed è notevole per la sua vasta sovrapposizione di motivi tradizionali, elementi astratti e ornamenti. Un totale di 39 figure umane sono raffigurate sulle anse.
- Anfora Exequias. Questo vaso d'argilla è datato intorno al 435 a.C. È in stile greco arcaico e si trova ora nei Musei Vaticani a Roma. Rappresenta una scena in cui gli dei Achille e Aiace stanno giocando a dadi mentre impugnano le loro armi. La tecnica utilizzata è la cosiddetta tecnica delle figure nere. Come suggerisce il suo nome, è stato fatto da Exequias, un pittore e ceramista che è considerato uno dei migliori artisti di questa tecnica.

Si deve notare che le anfore hanno anche dato origine a varie misure di capacità. Tra i romani, un'anfora equivaleva a 26,2 litri. Il peso delle anfore piene d'acqua, d'altra parte, equivaleva a un talento: una misura di peso che veniva utilizzata anche come unità monetaria.

Al di là di queste specifiche, i tipi di anfore erano numerosi. Un'anfora panatenaica, per esempio, è il vaso di ceramica che conservava l'olio d'oliva che veniva assegnato come premio ai giochi panatenaici.

Di Arlene Waganer

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