Psicologia infantile
In greco e latino troviamo l'origine etimologica delle due parole che danno forma al termine che ora procederemo a studiare. In particolare la prima di queste, psicologia, possiamo determinare che proviene dal greco in quanto è formata dall'unione di psiche, che può essere tradotta come "anima", e logia che è sinonimo di "lo studio di".
Mentre la seconda parola, infantile, ha la sua origine nella parola latina infantilis che è equivalente a "relativo ai bambini".
La psicologia infantile si occupa dello studio del comportamento dei bambini, dalla nascita all'adolescenza. Così, questa branca della psicologia si concentra sullo sviluppo fisico, motorio, cognitivo, percettivo, affettivo e sociale. È così che gli psicologi infantili realizzano metodi per prevedere e risolvere i problemi di salute mentale dei bambini.
La psicologia infantile si occupa di due variabili che possono influenzare lo sviluppo di un bambino: il fattore ambientale, come l'influenza dei genitori o degli amici, e il fattore biologico, determinato dalla genetica.
Una delle questioni fondamentali che la psicologia infantile cerca di trasmettere è anche la necessità che i genitori reagiscano e sappiano quando rivolgersi ad essa per trovare una soluzione al problema del loro bambino, qualunque tipo di problema sia. In questo senso, si stabilisce che ci sono una serie di parametri che possono indicare al genitore che è arrivato il momento di cercare l'aiuto di specialisti.
Quindi, si afferma che è necessario optare per i professionisti quando c'è una crisi importante nella famiglia, quando il bambino ha problemi a scuola, quando ha problemi di relazione con i suoi coetanei, quando il bambino è depresso o quando la personalità e il comportamento del bambino è cambiato radicalmente.
Per quanto riguarda le sue principali teorie, la psicologia infantile si basa sulla descrizione della personalità e della percezione sviluppata dall'austriaco Sigmund Freud, e sui concetti di conoscenza cognitiva proposti dallo svizzero Jean Piaget.
Per la teoria freudiana, lo sviluppo di una personalità sana è essenziale per soddisfare i bisogni istintivi del bambino. Freud afferma che i tre stadi strutturali della personalità sono l'Io (la fonte di tutti gli istinti), il Super-Io (che rappresenta le regole sociali e morali) e il Sé (lo stadio intermedio tra l'Io e il Super-Io).
Piaget, da parte sua, si concentra sulla conoscenza innata del bambino, che appare dalla nascita e permette l'apprendimento senza bisogno di stimoli esterni. In questo senso, l'insuccesso scolastico, i problemi emotivi, i maltrattamenti, gli abusi sessuali o i problemi di incontinenza dovrebbero essere evidenziati.
I disturbi psicologici più comuni tra i bambini sono quelli legati al sonno, ai terrori notturni, alle paure in generale, all'alimentazione, all'attività (ipercinesia, tic) e al linguaggio (balbuzie, afasia e altri).
I disturbi psicologici più comuni tra i bambini sono quelli legati al sonno, ai terrori notturni, alle paure in generale, all'alimentazione, all'attività (ipercinesia, tic) e al linguaggio (balbuzie, afasia e altri).