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Anaerobica

Dobbiamo innanzitutto stabilire che anaerobico è un neologismo emerso nella seconda metà del XIX secolo nel mondo della microbiologia e della biochimica. È il risultato della miscela di tre componenti chiaramente differenziati:
- Il prefisso "an-", usato per indicare la negazione.
- Il termine "aerodinamico", che può essere tradotto come "aria".
- Il sostantivo "bios", che è sinonimo di "vita".

Nello specifico, possiamo stabilire che fu un termine coniato dal famoso microbiologo francese Louis Pasteur. La prima volta che lo usò come tale fu in una pubblicazione settimanale intitolata "Comptes Rendus hebdomadaires de l'Académie des Sciences".

L'organismo che può sopravvivere in assenza di ossigeno è chiamato anaerobico. Gli organismi che, invece, hanno bisogno di ossigeno per vivere, sono chiamati aerobici.

Gli organismi anaerobici, quindi, non usano ossigeno nei loro processi metabolici. Dopo che il supporto è il trasportatore finale (l'elemento che trasporta un elettrone nella fotosintesi o nella respirazione cellulare), possono essere organismi che realizzano la respirazione anaerobica o hanno un metabolismo fermentativo.

Nel caso di organismi anaerobici che realizzano la respirazione anaerobica, hanno una molecola inorganica diversa dall'ossigeno come trasportatore finale. Gli organismi anaerobici con metabolismo fermentativo, a breve termine, hanno una molecola organica come accettore.

La respirazione anaerobica funziona in modo simile a quella aerobica, ma con una molecola non ossigeno come accettore finale degli enzimi. Queste sostanze utilizzano zolfo, nitrato, arsenato, solfato o altre sostanze per ottenere l'ossidazione di monosaccaridi e altri elementi.

La fermentazione degli anaerobi, invece, è un processo di catabolismo che permette di sviluppare un'ossidazione senza ossigeno. Si può distinguere tra fermentazione alcalina, fermentazione acetica e altre

È anche possibile trovare anaerobi facoltativi (sostanze aerobiche che, in assenza di ossigeno, sviluppano la fermentazione). Tuttavia, quando l'organismo non è in grado di sopravvivere all'ossigeno, si parla di anaerobi rigorosi.

Due tipi di anaerobi a cui se ne aggiunge un terzo altrettanto significativo. Ci riferiamo a quelli che si chiamano aerolelentes. Come già indica il loro nome, sono quelli che hanno la particolarità di non poter utilizzare l'ossigeno per allenare la loro crescita, ma di tollerare la sua presenza.

Si nota che nel gruppo degli organismi anaerobici possiamo trovare batteri, funghi e altri microrganismi.

È importante stabilire che ci sono batteri anaerobici responsabili di varie malattie e infezioni. Pertanto, tra queste, possiamo evidenziare sia quelle che sono infezioni post-operatorie o ginecologiche, che sono generate da batteri anaerobi della flora vaginale, per esempio, sia quelle che causano infezioni cutanee. Ovviamente, senza ignorare il fatto che possono causare anche gravi patologie che hanno come causa principale l'orso.

Di Uzzi Sobeck

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