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Variabile qualitativa

Una variabile, in matematica, è un simbolo che può apparire in una funzione, un algoritmo, una proposizione o una formula, adottando diversi valori. Stabilendo collegamenti con altre variabili, possono contribuire allo sviluppo di una teoria o di un'ipotesi, acquisendo il nome di costrutti.

È possibile differenziare diversi tipi di variabili a seconda del contesto. Le variabili qualitative sono quelle che permettono di esprimere una caratteristica, una categoria, un attributo o una qualità.

È interessante in questo senso conoscere l'origine etimologica delle due parole che compongono il termine di cui ci stiamo occupando. Così, possiamo stabilire le seguenti informazioni:
-Variabile deriva dal latino, precisamente da "variabilis" che è il risultato della somma di due componenti: il verbo "variare", che può essere tradotto come "cambiare aspetto", e il suffisso "-abile", che è usato per indicare la possibilità.
-Qualitativo, d'altra parte, deriva anche dal latino. Nel suo caso dalla parola "qualitativus", che è composta da due parti: il sostantivo "qualitas", che significa "qualità", e il suffisso "-tive". Si usa per indicare una relazione passiva o attiva.

Abbiamo detto che le variabili possono assumere diversi valori. Nel caso delle variabili qualitative, se possono assumere solo due valori, sono chiamate dicotomiche. Per esempio: una persona può essere "viva" o "morta", non c'è una terza opzione. Questa variabile qualitativa è quindi dicotomica.

Se la variabile qualitativa può assumere un numero di valori superiore a due, si chiama variabile politomica. In questo gruppo, a sua volta, possiamo distinguere tra variabili qualitative politomiche nominali e variabili qualitative politomiche ordinali.

Le variabili qualitative politomiche nominali assumono valori che non possono essere ordinati. Un paio di pantaloni può essere "blu", "nero", "verde", "rosso", "giallo" o "rosa", per citare alcune possibilità, senza che ci sia un criterio o una gerarchia che permetta di ordinare l'attributo (il colore).

Allo stesso modo, un altro esempio che ci può aiutare a capire cosa sono le variabili qualitative nominali è quello che si riferisce allo stato civile di una persona. Così, una persona può essere single, sposata, vedova, divorziata o separata senza poter stabilire alcun tipo di rango o gerarchia rispetto a queste possibilità.

Le variabili qualitative politomiche ordinali, invece, acquisiscono valori che possono essere ordinati secondo una scala. Un suono può essere "debole", "moderato" o "intenso", tre valori che sono ordinati dal più basso al più alto (o viceversa) secondo le loro caratteristiche.

Altri esempi di variabili qualitative ordinali o quasi-quantitative sono i seguenti:
- In una competizione di atletica, vengono assegnate tre medaglie che seguono una gerarchia in termini di chi è arrivato primo, secondo e terzo al traguardo. Ci riferiamo all'oro, all'argento e al bronzo.
-Quando si tratta di un voto d'esame, queste variabili sono anche stabilite con l'ordine o la gerarchia corrispondente. Così, uno studente può aver ottenuto un A, B, B+, C, A+ o F come voto.

Di Petie

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