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Pseudocodice

Prima di entrare nella definizione del termine pseudocodice, è necessario determinare l'origine etimologica delle due parole che lo formano:
-Pseudo deriva dal greco, da "pseudo", che può essere tradotto come "falso".
-Codice, invece, deriva dal latino. In particolare, da "codices, codex" che erano usati per riferirsi ai documenti o libri dove i romani avevano scritto ogni singola legge.

La nostra lingua usa vari elementi compositivi per formare le parole. Uno dei più comuni è pseudo o pseudo, che significa che qualcosa non è originale, ma è falso o un'imitazione.

Un codice, invece, è una serie di simboli che fanno parte di un sistema e hanno un certo valore già assegnato a loro. I simboli inclusi in un codice sono combinati secondo delle regole e permettono di trasmettere un messaggio.

Queste definizioni ci permettono di capire cos'è lo pseudocodice, una nozione utilizzata nel campo dell'informatica. È un falso linguaggio, nel senso che si appella alle regole di struttura di un linguaggio di programmazione ma è sviluppato in modo da poter essere letto da un essere umano piuttosto che interpretato da una macchina.

Lo pseudocodice, in questo senso, è considerato come una descrizione di un algoritmo che è indipendente da altri linguaggi di programmazione. Affinché una persona sia in grado di leggere e interpretare il codice in questione, vengono esclusi vari dati che non sono fondamentali per la sua comprensione.

Lo pseudocodice, quindi, viene utilizzato quando un algoritmo deve essere descritto senza la necessità di divulgare quali sono i suoi principi fondamentali. In questo modo, per un essere umano sarà più facile capire il messaggio, a differenza di quello che accadrebbe se si trovasse davanti a un vero linguaggio di programmazione.

Quando si crea uno pseudocodice, è necessario che la sua struttura sia composta dalle seguenti parti:
-Un'intestazione, che, a sua volta, deve essere composta da cinque aree distinte come il programma, il modulo, i tipi di dati, le costanti e le variabili.
-Il corpo, che sarà diviso in inizio, istruzioni e fine.

Oltre a quanto sopra, è importante stabilire un'altra serie di dati di interesse relativi a qualsiasi pseudocodice:
-Deve poter essere eseguito su qualsiasi computer.
-Non ha niente a che vedere con il linguaggio di programmazione che si userà in seguito, cioè è indipendente da esso.
-deve essere semplice da usare e anche da manipolare.
-deve permettere la descrizione di diversi tipi di istruzioni, come istruzioni di processo, di controllo, di descrizione, primitive o composte.
-Quando si sviluppa la creazione del suddetto pseudocodice, si deve tener conto che saranno usati diversi tipi di strutture di controllo. In particolare, si può dire che sono di tre tipi: selettivi, sequenziali e iterativi.

Queste caratteristiche fanno sì che lo pseudocodice sia usato nei lavori scientifici e didattici e nelle fasi precedenti allo sviluppo del software, sotto forma di schizzo prima della programmazione.

Di Skricki Petrocelli

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