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Parete cellulare

L'origine etimologica del termine parete cellulare si trova in latino. Le due parole che lo compongono derivano da questa lingua:
- Wall proviene da "paries", che può essere tradotto come "muro".
- Cellulare, invece, è il risultato dell'evoluzione di "celullaris", che significa "relativo alle cellule" ed è composto da tre parti chiaramente differenziate: "cella", che è sinonimo di "cellula"; il suffisso "-ula", che è diminutivo; e il suffisso "-ar", che serve ad indicare "relativo a".

Il termine latino parĭes deriva da muro, una parola della nostra lingua che ha diversi significati. Può essere un muro o ciò che delimita una superficie o un corpo. Cellulare, invece, è l'aggettivo che indica ciò che è legato alle cellule (l'elemento fondamentale di un essere vivente) o che menziona un telefono cellulare.

La parete cellulare, quindi, è ciò che copre le cellule procariotiche e le cellule vegetali. È un rivestimento rigido che si trova all'esterno della membrana plasmatica, contribuendo a formare la struttura della cellula e fornendo protezione ai suoi componenti. Si dice che la parete cellulare faccia da mediatore tra la cellula e il suo ambiente.

Le specifiche della parete cellulare variano da organismo a organismo. Può essere uno strato di chitina (nel caso dei funghi), cellulosa (piante), peptidoglicano (batteri) o altri materiali.

Particolarmente nel caso delle specie vegetali, potremmo dire che la parete cellulare ha le seguenti funzioni:
- Protegge il contenuto della cellula.
- Li protegge da diverse malattie.
- È responsabile della regolazione della crescita di queste piante, poiché contiene molecole specializzate in questo compito.
- Riesce a dare totale e assoluta rigidità alla struttura cellulare.
- Fornisce loro un sistema poroso che distribuisce correttamente l'acqua e la fa circolare nel miglior modo possibile. Questa funzione è svolta anche da minerali e altre sostanze come i nutrienti.

Le pareti cellulari dei funghi rendono la loro struttura resistente e permettono loro di mantenere la forma. Fungono anche da barriera per evitare che elementi tossici entrino nel fungo.

Nel caso della parete cellulare batterica, dovremmo dire che ce ne sono due tipi: gram-negativi e gram-positivi.

Nelle piante, la parete cellulare fornisce supporto e può essere divisa, a seconda della specie, in una parete primaria (che si adatta allo sviluppo della cellula), una parete secondaria (la sezione più vicina alla membrana plasmatica) e una lamella mediana (lo spazio che collega le pareti cellulari primarie di una coppia di cellule contigue).

Anche i batteri e le alghe hanno pareti cellulari con caratteristiche e componenti specifiche.

In particolare, nel caso delle alghe possiamo dire che la loro parete cellulare è composta da polisaccaridi, cellulosa o glicoproteine, per esempio.

Di Franck Ryea

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