Inflazione

Dal latino inflatio, il termine inflazione si riferisce all'azione e all'effetto di gonfiare. L'uso più comune del concetto ha un senso economico: l'inflazione è, in questo caso, l'aumento sostenuto dei prezzi che ha effetti negativi sull'economia di un paese.

Questo significa che, con l'inflazione, i prezzi di beni e servizi aumentano, portando a una diminuzione del potere d'acquisto. Per esempio: un lavoratore comprava 30 chilogrammi di cibo con il suo salario di 1.000 pesos. Qualche mese dopo, di fronte all'inflazione esistente, quello stesso stipendio gli permette di comprare appena 10 chili di cibo.

L'inflazione è l'aumento sostenuto dei prezzi.

Le cause dell'inflazione

Questo fenomeno può avere origine per ragioni molto diverse; esaminiamo tre casi qui sotto:

* L'inflazione da domanda si verifica quando la domanda complessiva aumenta e il settore produttivo non è in grado di adattare la sua offerta, causando un aumento dei prezzi;

* l'inflazione da costi, invece, si verifica quando i costi dei produttori aumentano (che sia per il lavoro, le materie prime o le tasse) ed essi, per mantenere i profitti, trasferiscono l'aumento sui prezzi;

* l'inflazione autocostruita, infine, si verifica quando i produttori anticipano gli aumenti dei prezzi in futuro e decidono di anticiparli modificando il loro comportamento attuale.

Classificazione secondo il tipo di aumento

Ci sono anche diversi tipi di inflazione, come:

* inflazione moderata: i prezzi aumentano gradualmente;

* inflazione incontrollata: i prezzi aumentano a tassi doppi o a tre cifre in un anno;

* iperinflazione: l'aumento dei prezzi può raggiungere il 1000% all'anno, riflettendo una grave crisi economica che fa perdere valore al denaro di un paese.

Il potere d'acquisto delle persone è colpito quando c'è inflazione.

Conseguenze positive dell'inflazione

Mentre questo termine evoca spesso momenti di crisi economica e di disperazione da parte dei cittadini di fronte all'aumento apparentemente inarrestabile dei prezzi, l'inflazione porta con sé anche una serie di fenomeni positivi.

Secondo il keynesianesimo (una teoria economica), i salari nominali impiegano meno tempo ad aumentare che ad aggiustarsi verso il basso; quando sono sopravvalutati, questo può portare ad uno squilibrio che dura a lungo, risultando in una grande percentuale di disoccupazione. Dato che l'inflazione non supererebbe i salari reali se i salari nominali fossero invariati, i keynesiani sostengono che, in una certa misura, l'inflazione può aiutare i mercati del lavoro ad equilibrarsi più rapidamente.

Uno dei mezzi più comuni per controllare l'offerta di moneta è la possibilità di fissare un tasso di sconto fisso, che le banche devono utilizzare per prendere in prestito dalla banca centrale; d'altra parte, si possono anche effettuare operazioni di mercato aperto, il che significa che la banca centrale interviene sul mercato delle obbligazioni per incidere sui tassi di interesse nominali. Quando un'economia sta attraversando una crisi e vede un calo del suo tasso di interesse nominale, arriva un punto in cui la banca non può ridurre ulteriormente i tassi, perché diventerebbero negativi, e questo fenomeno è chiamato trappola della liquidità. Di nuovo, un certo grado di inflazione tende a garantire che questi valori non si avvicinino allo zero, dando alle banche la possibilità di ridurli quando necessario.

Come dimostra la storia di alcuni paesi, un alto grado di inflazione può portare a una rapida espansione economica. Una delle ragioni è che gli investimenti finanziari vedono il loro rendimento netto (che si ottiene sottraendo l'inflazione dall'interesse nominale) diminuire fortemente, rendendo gli investimenti non finanziari più allettanti. Inoltre, è importante notare che le misure antinflazionistiche hanno dimostrato in più di un caso di influenzare negativamente l'economia, come si può vedere nei cali in Brasile nel 1996 e in Sudafrica nel 1994.