Nativo digitale
Prima di addentrarci nel significato del termine nativo digitale, procederemo a conoscere l'origine etimologica delle due parole che lo formano:
-Nativo, prima, viene dal latino, esattamente da "nativus". Questa parola può essere tradotta come "nato" ed è formata dall'unione di questi componenti lessicali: la parola "natus", che può essere tradotta come "nato", e il suffisso "-ivo", che è usato per indicare "relazione attiva o passiva".
-Digitale, in secondo luogo, deriva anch'esso dal latino. Nel suo caso deriva da "digitalis", che significa "relativo al dito". Più precisamente, possiamo stabilire che è stato formato da questi componenti lessicali: il sostantivo "digitus", che può essere tradotto come "dito", e il suffisso "-al", che significa "relativo a".
L'aggettivo nativo può essere usato per alludere a ciò che è nato in un certo luogo o a ciò che è innato a una certa natura. Il digitale, invece, è il sistema o la macchina che produce, memorizza, trasmette o visualizza informazioni attraverso la combinazione di bit.
Un nativo digitale, quindi, è un individuo che è nato quando le tecnologie digitali erano già presenti nella vita quotidiana. Le persone nate dalla fine degli anni '70 o dall'inizio degli anni '80 sono generalmente definite nativi digitali, anche se possono essere limitati a quelli nati dal 1995 (quando Internet si è diffuso).
Un nativo digitale cresce circondato da risorse digitali. È per questo che imparano ad usare tali dispositivi in modo intuitivo e naturale, poiché fanno parte della loro realtà fin dall'inizio della loro vita. Al contrario, i cosiddetti immigrati digitali (persone nate prima dell'inizio dell'era digitale) devono allenarsi a usare questi strumenti e abituarsi ad essi.
Questo perché chi è nato negli anni '50 o '60, per esempio, non conosceva nella sua infanzia, adolescenza o gioventù molti prodotti e servizi che oggi sono quasi indispensabili, come Internet o la telefonia mobile. Ecco perché hanno dovuto adattarsi a un "nuovo mondo". I nativi digitali, invece, sono nati in questo contesto tecnologico.
Per quanto riguarda la nozione di nativi digitali, essa è attribuita all'autore americano Marc Prensky, che l'ha usata in un saggio pubblicato nel 2011. Per Prensky, i nativi digitali si adattano ai progressi tecnologici, scelgono la grafica rispetto al testo, cercano di accedere immediatamente alle informazioni e fanno multitasking simultaneamente.
Altre caratteristiche che identificano il nativo digitale sono le seguenti:
-Hanno una capacità multitasking. Ciò significa che possono essere multitasking. E non solo, ma anche eseguirli in modo efficiente per ottenere risultati ottimali.
- Allo stesso modo, va notato che queste sono persone che sono in grado di prendere decisioni rapidamente. Così, con velocità, non solo analizzano una decisione ma prendono anche la soluzione che considerano più appropriata.
Proprio per tutto questo, ci sono molte aziende che, quando si tratta di assumere lavoratori, scommettono sul fatto che siano nativi digitali. Credono che tutte queste peculiarità li rendano davvero utili e produttivi.