Monismo
La prima cosa che faremo, prima di entrare nel significato del termine monismo, è conoscere la sua origine etimologica. In questo caso, possiamo affermare che deriva dal greco, poiché è il risultato della somma di due componenti lessicali di quella lingua:
-La parola "monos", che può essere tradotta come "unico" o "solo".
-Il suffisso "-ismo", che è usato per indicare "dottrina" o "filosofia".
Una posizione filosofica, condivisa da vari sistemi e dottrine, che afferma che la totalità dei fenomeni e degli esseri dell'universo sono costituiti da un'unica sostanza primaria, si chiama monismo. Questa ragione primordiale era conosciuta nell'antica Grecia come arché o arjé.
Le concezioni monistiche concordano nel postulare un'idea o una causa fondamentale da cui derivano tutti gli elementi della realtà. Il monismo materiale moderno, per esempio, considera che la prima materia è quella che si è formata al big bang.
Il monismo panteista, invece, pone Dio come principio elementare, mentre il monismo spirituale pone lo spirito. C'è anche il monismo neutro, che afferma che l'origine dell'universo non è mentale ma nemmeno fisica, ma si trova in una materia neutra o di base che supera la qualificazione in tali parametri.
Tales di Mileto, Baruch Spinoza, David Hume, Georg Wilhelm Friedrich Hegel e Karl Marx sono tra i filosofi che hanno attinto al monismo nelle loro analisi e riflessioni. Dall'antichità ad oggi, numerosi pensatori hanno studiato la natura delle cose e la relazione tra la mente e il fisico.
Oltre a Talete di Mileto, dobbiamo sottolineare che i cosiddetti filosofi presocratici, prima di Socrate, erano monisti e ognuno aveva una concezione molto specifica del cosiddetto monismo. Ci riferiamo a figure come le seguenti:
-Heraclito di Efeso (546-480 a.C.), che sosteneva che l'elemento base e fondamentale che esisteva era il fuoco. Era quindi chiaro che tutto ciò che esisteva faceva parte di un ciclo di combustione.
-Pitagora di Samo (571-497 a.C.) credeva, da parte sua, che il suddetto elemento essenziale e imprescindibile fosse il numero. Per questo era convinto che tutto potesse essere spiegato con teoremi e formule matematiche.
-Parmenide di Elea, che nacque intorno al 515 a.C. ad Elea, aveva l'idea che tutto era quello che era e se qualcosa non lo era, era perché non esisteva.
-Anassimene di Mileto (550-480 a.C.) era un filosofo presocratico che, da parte sua, riteneva che l'elemento base e fondamentale non fosse altro che l'aria.
Questi filosofi formavano un gruppo che comprendeva anche altri come Anassimandro o persino Leucippo di Mileto.
Il monismo può essere inquadrato nella cosiddetta filosofia dello spirito o filosofia della mente, che si concentra su pensieri, emozioni, fantasie, percezioni, sogni e sensazioni. Questo ramo della filosofia esamina diverse questioni di epistemologia e ontologia nel tentativo di stabilire cosa è mentale e cosa non lo è.