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Grafema

L'origine etimologica del termine grafema si trova in greco. In particolare, possiamo stabilire che è il risultato della somma di diversi componenti lessicali di quella lingua:
-Il verbo "graphein", che significa "scrivere".
-Il suffisso "-ema".

In base a questa composizione possiamo stabilire che significa "unità minima di scrittura".
Nell'alfabeto romano o latino, che è quello che usiamo nella nostra lingua, i grafemi sono i segni diacritici (tilde, umlaut, ecc.) e le lettere.

Si dice spesso che un grafema è l'elemento minimo che rende possibile distinguere due parole scritte in una lingua (e, con esso, due significati). Termini come "pala", "uva sultanina", "per" e "zampa", per esempio, sono in ogni caso differenziati da un grafema (una lettera, in questo specifico contesto).

Anche una tilde è un grafema che serve a riconoscere la differenza tra due parole. Un "pulpito" (una piattaforma) non è la stessa cosa di un "pulpito" (un piccolo polipo). Il grafema è l'elemento differenziatore.

L'idea di grafema è analoga al concetto di fonema: l'unità minima e indivisibile a livello fonologico. Il fonema fa parte della lingua; è un'astrazione formale o mentale del suono del discorso. Il grafema, invece, appartiene al sistema di rappresentazione grafica della lingua.

Un grafema di solito corrisponde a un fonema. Tuttavia, non c'è una stretta corrispondenza tra ortografia e fonologia. In spagnolo, i grafemi <c> e <h> sono uniti per rappresentare un unico fonema: ch. L'unione di due lettere per rappresentare un singolo suono è noto come digrafo.

È importante notare che, in altri alfabeti, il legame tra grafemi e fonologia non è così stretto.

Altri fatti interessanti sui grafemi sono i seguenti:
-Ci sono lingue in cui ci sono molti grafemi che hanno la particolarità di non poter essere interpretati.
-In molti casi, vengono rappresentati usando le parentesi angolari.
-Se si dice che è l'unità minima di scrittura, è perché non può essere scomposta in unità più piccole.
-È anche importante sapere che se parliamo di loro come unità distintive di scrittura, è perché hanno la particolarità di aiutarci a differenziare un segno linguistico da un altro nella scrittura.
-I grafemi sono anche sequenziali, perché? Perché appaiono successivamente in una catena scritta.
-I grafemi non sono grafemi ma sono composti da due lettere.
-Ci sono anche i cosiddetti grafemi numerici.
-Sono anche astratti e possono essere di due tipi: grafemi consonanti e i cosiddetti grafemi vocalici.
-Non è meno interessante conoscere i grafemi che sono capaci di produrre un contrasto veramente significativo.

Di Martinez

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