Discontinuità
La prima cosa che faremo è conoscere l'origine etimologica del termine discontinuità che ora ci riguarda. In questo caso, possiamo stabilire che deriva dal latino e che è il risultato della somma di diverse parti distinte di quella lingua:
-Il prefisso "dis-", che può essere tradotto come "separazione".
-Il prefisso "con-", che è sinonimo di "insieme".
-Il verbo "tenere", che significa "trattenere".
-Il suffisso "-uo", che è usato per indicare "relazione".
-Il suffisso "-dad", che si usa per indicare "qualità".
L'Accademia Reale Spagnola (RAE) definisce il termine discontinuità come la caratteristica di ciò che è discontinuo: cioè, non è continuo (è interrotto, ha intermittenze, ecc.).
Il concetto di discontinuità appare in diversi campi. Nel campo della matematica, si parla di discontinuità di una funzione quando questa non è continua in un punto.
Una funzione discontinua, quindi, ha una discontinuità in un certo punto. In una funzione continua, invece, il suo valore cambia gradualmente al variare della variabile indipendente.
Ci sono, in matematica, due tipi principali di discontinuità: discontinuità evitabili e discontinuità non evitabili. Nelle discontinuità non inevitabili, possiamo distinguere tra discontinuità di prima specie e di seconda specie. Le discontinuità non inevitabili di seconda specie, a loro volta, possono essere a salto finito, a salto infinito o asintotiche.
Per la psicologia sociale, la discontinuità si riferisce alla trasformazione di un processo cognitivo individuale per l'influenza che l'individuo stesso riceve partecipando a vari gruppi che fanno parte di una società.
La geologia, da parte sua, parla di discontinuità per nominare i limiti che si trovano tra strati di rocce che hanno densità diverse.
Ci sono diversi tipi di discontinuità in questo campo, tra cui i seguenti:
-La discontinuità Lehmann, scoperta dal sismologo Inge Lehmann nel 1936. Si riferisce al confine tra il nucleo interno solido della Terra e il nucleo esterno liquido.
- La discontinuità mohorovicica è il termine usato per riferirsi alla zona di transizione tra il mantello e la crosta della Terra. È anche popolarmente conosciuta come la muffa.
-La discontinuità Gutenberg è stata scoperta dal sismologo Beno Gutenberg nel 1914. Si riferisce alla divisione tra il nucleo della Terra e il mantello, che si pensa si trovi ad una profondità di circa 2.900 chilometri.
Nello stesso modo, non possiamo trascurare l'esistenza della cosiddetta discontinuità sismica. Questo termine si riferisce a un brusco cambiamento nella velocità delle onde sismiche.
In filosofia, infine, la discontinuità è l'idea usata per indicare l'interruzione del supposto progresso continuo della scienza. Man mano che la conoscenza si accumula, la società stabilisce ciò che considera vero per il presente e genera discontinuità e salti ad ogni cambio d'epoca, riconfigurando il suo discorso.