Clausola
L'etimologia di clausola risale al latino clausŭla, che deriva da clausus (un termine che può essere tradotto come "chiuso"). Le clausole sono disposizioni che fanno parte di un testamento, di un contratto o di un altro tipo di documento.
Per esempio: "Non abbiamo ancora firmato l'accordo strategico perché c'è una clausola che non mi convince", "Il contratto firmato dal giocatore uruguaiano include una clausola che gli impedisce di giocare contro la sua ex squadra", "Il governo sta studiando le clausole dell'accordo di libero scambio".
Una garanzia che è inclusa in certi contratti è chiamata clausola penale. Attraverso questa clausola, si concorda che se una delle parti non adempie al contratto, deve pagare un risarcimento all'altra parte.
Una clausola abusiva è una clausola che viene incorporata in un contratto per imposizione di una delle parti, senza negoziazione e che provoca uno squilibrio negli obblighi e nei diritti di ciascuna parte.
L'idea di clausola di sbarramento appare nel campo della politica per riferirsi al numero minimo di voti che una lista elettorale deve ottenere per avere accesso alla rappresentanza nella legislatura o in altro organo.
Nel campo della grammatica e della retorica, invece, una clausola è la serie di parole che, in una sola frase o in più frasi strettamente collegate, possono esprimere un giudizio con autonomia sintattica e significato completo.
In altre parole, la clausola linguistica è la più piccola porzione di discorso capace di trasmettere l'intera idea in modo indipendente, anche fuori dal contesto. È il più piccolo costituente sintattico indipendente (cioè una o più parole che agiscono come unità in una struttura gerarchica) con la capacità di esprimere un enunciato completo e significativo.
La musica dà a questo termine il significato di un breve pezzo che si usava nella musica medievale e che consisteva nell'aggiungere un intervallo alla voce del canto gregoriano, sia una quarta, quinta o ottava, a condizione che ci sia almeno una coppia di voci nel modo opposto.
Nella clausola musicale, la voce tenorile era integrata da una più alta attraverso l'uso di melismi, cioè un minimo di dodici note per ogni sillaba di testo. La composizione di queste parti richiede un aumento della velocità e la scrittura di disegni ritmici di breve durata che si ripetono in tutta la clausola. Quando la linea superiore ha una velocità considerevolmente più alta del tenore e la contrappunta, si chiama "discanto".
All'inizio del XIII secolo, c'è stato un arricchimento della cadenza e la clausola è stata utilizzata principalmente dalla cosiddetta Scuola di Notre Dame, un gruppo di musicisti che lavoravano nella cattedrale omonima di Parigi e dintorni dalla fine del XII alla metà del XIII secolo.
Per la logica, le clausole sono espressioni composte da una serie finita di formule note come letterali, che sono vere quando almeno un letterale è vero.
Dopo la guerra civile, furono fatti diversi emendamenti alla Costituzione degli Stati Uniti; tra questi c'è il Quattordicesimo, all'interno del quale possiamo trovare la Clausola di Equa Protezione, che protegge le persone contro la negazione dei loro diritti, sulla base dell'uguaglianza di tutti i cittadini.
La Butterfly Clause è un modello di contratto con una sola clausola, che garantisce il diritto degli sviluppatori di software di opporsi efficacemente agli stati che approfittano delle loro creazioni per violare i diritti umani.