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Colpo verticale

La nozione di movimento verticale appare nel campo della fisica. Si tratta di un movimento rotatorio uniforme e variabile, noto anche come MRUV. In un percorso verticale la velocità cambia e c'è un'accelerazione che è dovuta all'azione della gravità.

Il corpo verticale, la cui direzione può essere verso il basso o verso l'alto, ha una velocità iniziale diversa da zero. Il corpo in questione viene lanciato verso l'alto, spinto con una certa velocità. Poi ritorna al punto di partenza con la stessa velocità, anche se in direzione opposta a quella che aveva al momento del lancio.

Quando la palla viene lanciata per servire nel tennis, si effettua un lancio verticale.

Caratteristiche di lancio verticale

Si può dire, in questo modo, che il file Corposo lanciato verticalmente, il lancio esce e poi scende, tornando al punto di partenza. Quando il corpo ha raggiunto l'altezza massima, la velocità è zero. In quel momento, il corpo smette di alzarsi e comincia la sua discesa. Il tempo impiegato dal corpo per raggiungere la sua altezza massima è identico al tempo impiegato per tornare al punto di partenza.

È importante notare che esistono diverse equazioni che permettono di misurare diverse dimensioni legate alla pesca verticale. Queste equazioni lavorano con variabili come la velocità iniziale, l'altezza e l'accelerazione.

Un esempio di presa verticale è quando prendiamo una palla da tennis con una mano e la lanciamo in linea retta. La palla volerà per un breve periodo di tempo, raggiungerà la sua massima altezza e poi tornerà nella nostra mano. In pratica, però, il lancio verticale può essere difficile da eseguire perché il lancio può non essere dritto, il vento può influenzare la lama, ecc.

Differenze con il lancio libero

D'altra parte c'è il concetto di caduta libera che, pur non essendo esattamente l'opposto dello scatto verticale, ci presenta una situazione apparentemente complementare: descrive il movimento di un oggetto che qualcuno fa cadere e lascia cadere verso il baricentro. Una differenza fondamentale tra i due è che la velocità iniziale è zero, vale a dire che all'inizio non viene esercitata alcuna forza ma la gravità ha il potere di generare l'accelerazione dell'oggetto.

Un crollo verticale implica che il corpo si alza e poi rallenta per tornare al punto di partenza.

In entrambe le gare di lancio verticale e di caduta libera, né la massa né il peso sono utilizzati per calcolare il tempo necessario all'oggetto per collidere con la superficie, né l'altezza massima che raggiungerà, ma le variabili rilevanti sono la distanza e la velocità iniziale. Di grande importanza è anche la forma dell'oggetto che viene fatto muovere o essere lanciato, perché questo può influenzare la sua attrazione con il mezzo (in questo caso, l'aria) e, quindi, lo sviluppo della sua accelerazione.

Poiché la caduta libera inizia con velocità zero, viene considerato il suo movimento accelerato, quindi dipende da accelerazione esistere: se non c'è gravità, l'oggetto non si muoverà mai. È inutile dire che una tale situazione non può verificarsi sulla Terra, in condizioni naturali, nello stesso modo in cui la pesca verticale è normalmente influenzata da fattori come il vento e l'inclinazione, come menzionato sopra.

Il lancio verticale, un movimento ritardato

Rispetto al lancio verticale, il fatto che l'oggetto abbia una velocità iniziale diversa da zero (positiva o negativa, a seconda della direzione del sistema coordinato usato come riferimento) e un'accelerazione di segno opposto ad essa, lo trasforma in un movimento ritardato.

Mentre i concetti della fisica e della matematica sembrano spesso troppo astrusi e li consideriamo riservati a chi ha una vocazione specifica per i numeri, il movimento verticale è presente nella nostra vita quotidiana in molte situazioni, anche se sempre con i fattori di cui sopra.

Di Aggarwal Standeven

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