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Semaforo

La nozione di semaforo deriva dalla lingua greca. Il termine si riferisce al dispositivo che, per mezzo di diverse luci che fungono da segnali, permette la regolazione del traffico sulle strade pubbliche.

Per esempio: "L'automobilista non ha rispettato il semaforo e nell'attraversare il viale ha colpito un camion", "Non dimenticare, Pedrito, che bisogna sempre guardare il semaforo prima di attraversare la strada", "Il comune ha annunciato che installerà trenta nuovi semafori in diverse arterie della città".

Il primo semaforo della storia fu installato nella città inglese di Londra nel 1868. Era un dispositivo molto diverso da quello di oggi, poiché aveva dei bracci che si muovevano per indicare quando era possibile andare avanti e quando fermarsi.

La maggior parte dei semafori che regolano il traffico veicolare oggi hanno tre segnali luminosi: una luce rossa, una gialla e una verde. La luce rossa obbliga il veicolo a fermarsi, mentre la luce verde indica che il veicolo può continuare a guidare. La luce gialla, invece, serve come transizione tra i due segnali e avverte il traffico di prepararsi al cambio di segnale.

Ci sono anche semafori che, pur svolgendo funzioni simili, sono orientati a situazioni o attori specifici. Ci sono semafori per i pedoni, semafori per i ciclisti, semafori di svolta e altri.

Alcuni fatti interessanti sui semafori sono i seguenti:
-Il primo semaforo in Spagna fu installato nella capitale, Madrid, nel 1926. In particolare, è stato messo in funzione tra le note vie Barquillo e Alcalá.
-Si considera che, attualmente, la città del mondo con il maggior numero di semafori per abitante è la città argentina di Buenos Aires.
-Anche se, come regola generale, sono i cerchi di diversi colori ad essere al centro della scena nel suddetto dispositivo che aiuta a gestire il traffico, ci sono alcune eccezioni davvero curiose. Per esempio, ad Akuyeri (Islanda), invece di cerchi, le luci prendono la forma di cuori.
- Nel 2008, la città andalusa di Jaén ha deciso di installare i primi semafori femministi. È importante notare che non rispettare le indicazioni del semaforo costituisce una violazione delle regole del traffico e, pertanto, comporta una punizione. Questo perché chi non rispetta i semafori mette a rischio la propria integrità e quella di terzi.

Allo stesso modo, non possiamo dimenticare l'esistenza di un singolare programma televisivo che ha trionfato in Spagna negli anni 90 e che aveva nel titolo il termine di cui ci occupiamo. Ci riferiamo a "El semáforo", trasmesso su TVE-1 tra il 1995 e il 1997.

È stato diretto da Narciso Ibáñez Serrador e presentato da Jordi Estadella. Il suo funzionamento era molto semplice: cittadini anonimi andavano sul set per mostrare le loro qualità e abilità artistiche al pubblico, che valutava le esibizioni con un applauso o per mezzo di una cacerolada, a seconda che gli piacessero o meno.

Di Lotus Boger

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