Samurai

Samurai è un termine giapponese che, nella nostra lingua, si scrive e si pronuncia come samurai (con un accento sulla A). Il concetto era usato nell'antico Giappone quando, come parte del sistema feudale, c'era una casta di militari che servivano i signori (daimios).

Samurai erano questi militari, che occupavano una classe inferiore rispetto allo status dei nobili. Le loro origini risalgono al X secolo; durante i periodi di guerra, la loro importanza sociale aumentava.

Questi guerrieri erano spesso montati a cavallo e indossavano armature. A seconda del periodo, usavano archi, spade o altre armi. Nel corso degli anni i samurai adottarono anche un rigido codice di disciplina e di onore per regolare il loro comportamento.

Quando un samurai, per qualsiasi motivo, non aveva un daimio, veniva chiamato rōnin. Era difficile per i rōnin unirsi a un nuovo clan perché i daimyo spesso li rifiutavano.

Saigō Takamori (1828-1877) è considerato l'ultimo samurai. Questo guerriero e politico fu il leader di una ribellione di samurai che affrontò il governo giapponese dell'epoca.

Oltre ad essere parte della tradizione e della cultura giapponese, ci furono anche stranieri che furono dichiarati samurai nel corso della storia. Si crede che il primo straniero a detenere il titolo sia stato l'inglese William Adams (1564-1620).

E' da notare che i samurai sono figure ricorrenti nella fiction, sia nei libri che nei film, ecc. A volte i samurai sono ritratti come eroi dal comportamento onorevole, mentre in altri casi sono ritratti come personaggi oscuri e solitari.

Le armature dei samurai

L'armatura più antica è stata trovata nel kofun (il nome giapponese per i tumuli megalitici o antiche tombe), ed è chiamata tankoo. Erano fatte usando ferro massiccio e cinghie di cuoio per fissare insieme le piastre dell'armatura, ed erano progettate per essere indossate in piedi.

Le gonne note come kusazuri servivano a proteggere il samurai dalla vita in giù, mentre le piastre curve erano usate per coprire le spalle e le braccia fino ai gomiti. I primi modelli di armatura facevano uso di lacca laminata per evitare che le intemperie danneggiassero o deteriorassero la superficie metallica, e questo continuò per diverse generazioni.

L'elmo del samurai, nel frattempo, aveva una specie di visiera sul retro, così come dei denti di metallo in cima per mantenere le piume di fagiano attaccate al suo telaio.

È importante notare che il ferro veniva usato solo sulle regioni del corpo che richiedevano più protezione, poiché è un materiale molto più pesante del resto. Per le altre parti, è stato combinato con la pelle. Come riferimento, la classica armatura dei samurai si chiama yoroi e si stima che pesi circa 30 chilogrammi. D'altra parte, i materiali utilizzati per gli indumenti intimi, indossati sia sotto l'armatura che sotto l'abbigliamento normale del samurai, erano il cotone e il lino.

La base dell'abbigliamento di difesa era chiamata do, e nel corso dei secoli questa cominciò a lasciarsi alle spalle lo yoroi per coprire il corpo, dando luogo all'origine dell'armatura conosciuta come do-maru. Questa è considerata un'evoluzione della prima, che portava benefici come la semplicità della sua fabbricazione e il comfort che offriva ai soldati in battaglia.

Gli stessi samurai del XVI secolo cominciarono a usare l'armatura nota come toosei gusoku, che può essere tradotta come armatura moderna ed era caratterizzata dall'inclusione di parti che servivano a proteggere il viso, la coscia e la schiena.