Zampar
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Il verbo zampar deriva dall'onomatopea "zamp". Il dizionario della Reale Accademia Spagnola (RAE) riconosce quasi una dozzina di significati del termine.
Il primo significato citato dalla RAE si riferisce al bere o mangiare in modo accelerato e/o eccessivo. Per esempio: "Ho così tanta fame che appena arrivo a casa mi mangio una pizza intera", "Come fai a bere un litro di birra senza respirare? È ovvio che ti ammalerai", "Mi siederò al pub e mangerò finché non mi butteranno fuori".
L'atto di mangiare è associato alla golosità o all'ingordigia. Colui che trangugia il cibo avidamente.
Zampar allude anche ad applicare, propiziare o scaricare. La nozione è usata soprattutto quando qualcosa viene lanciato o scagliato con violenza: "Non bisogna zampar un colpo alla macchina che funziona, si tratta di usare la testa e il ragionamento", "L'asino mi zampar un calcio appena mi sono avvicinato", "Zampar un piedrazo nunca es una buena opción".
Hermenegildo Zampar, invece, è un couturier e stilista argentino. Ha scritto diversi libri sulla sartoria e sulla storia della moda, e gestisce anche un centro di formazione che porta il suo nome.
L'Instituto Superior de Indumentaria Hermenegildo Zampar ha cinque sedi a Córdoba, cinque a Buenos Aires, due nella Terra del Fuoco, due a Santa Fe, una a Chubut e una a Santa Cruz. È anche presente in Bolivia con strutture a La Paz e Cochabamba. Offre anche corsi a distanza.