Volgare
Dal latino vulgāris, volgare è qualcuno o qualcosa che appartiene o riguarda il volgo (la gente comune). Il concetto si riferisce a ciò che non si addice alle persone colte o ben educate. Per esempio: "Il giocatore ha fatto un gesto volgare alla folla quando è stato sostituito dal suo allenatore", "La pop star ha dimostrato ancora una volta di essere una persona volgare mostrandosi senza mutande in pubblico", "Non c'è niente di più volgare che masticare con la bocca aperta".
Le cosiddette parolacce fanno parte della volgarità. L'accettazione sociale di ogni parola è culturale e può essere compresa solo nel quadro di una data società. Questo significa che ci sono termini che sono offensivi per un popolo e innocui per altri.
Il linguaggio volgare, tuttavia, trascende le parolacce. Una persona può parlare volgarmente senza usare imprecazioni. Se una persona dice a un vecchio "cammina più veloce, vecchio, vado di fretta" è volgare e irrispettoso anche se non usa parolacce.
Questo avrebbe spesso come risultato che il linguaggio volgare diventerebbe un linguaggio scurrile usando le sue parole per lanciare imprecazioni e insulti ad altre persone. Nello specifico, in questo senso è comune l'uso di parole che possono ferire il destinatario riferendosi alla sua razza, nazionalità, orientamento sessuale o capacità intellettuali, tra le altre cose.
Culgare è anche legato a espressioni che offendono ciò che è considerato sacro o che coinvolgono argomenti tabù (come il sesso).
D'altra parte, ci sono gesti (alzare il dito medio verso un'altra persona), atteggiamenti (mettersi le dita nel naso) e persino l'abbigliamento (non coprire le parti intime) che rendono una persona volgare.
È anche interessante notare che nei tempi antichi il termine volgare era usato per indicare un tipo di arte. Più precisamente, l'espressione arti volgari era usata per indicare tutte quelle opere che si ottenevano attraverso una serie di lavori e tecniche manuali.
La scultura o la pittura erano quindi alcune delle arti volgari così come tutte quelle che possono essere inquadrate nel genere dell'artigianato. A tutte queste si contrapponevano le arti liberali, che erano quelle che emanavano da un punto di partenza intellettuale, come la filosofia, l'astronomia o la dialettica, tra molte altre.
Oggi, nel campo del marketing, della pubblicità e del commercio, si usa anche il termine volgare. In particolare, si usa l'espressione marchio volgarizzato. Questo viene a definire qualsiasi marchio che ha raggiunto un tale prestigio all'interno del suo settore che viene utilizzato per riferirsi all'intero prodotto generico.
Un esempio di questo è il marchio Danone che ha raggiunto che oggi il termine danone o yogurt viene utilizzato indistintamente per definire il suddetto latticino.
Un altro uso del termine, infine, è legato al generale o usuale (in opposizione allo speciale o tecnico): "È un computer volgare e comune, senza grandi caratteristiche".
E anche il termine yogurt è usato per riferirsi al generale o usuale (in opposizione allo speciale o tecnico).