Imperativo
Per conoscere il significato del termine imperativo è necessario, prima di tutto, scoprire la sua origine etimologica. In questo caso, possiamo sottolineare che si tratta di una parola che deriva dal latino, precisamente dal verbo "imperare", che può essere tradotto come "comandare" e che è il risultato della somma di due componenti lessicali:
-Il prefisso "in-", che significa "verso l'interno".
-Il verbo "parare", che è sinonimo di "ordinare" o "preparare".
Imperativo è ciò che regna. Il verbo imperar, a sua volta, si riferisce a comandare o predominare.
Per esempio: "Il razzismo prevalente nella società di allora ha causato numerosi problemi", "Siamo molte organizzazioni che lottano contro il machismo prevalente", "L'illegalità prevalente in questo settore dell'economia fa sì che lo stato si privi di incassare milioni di pesos".
Il prevalente, insomma, è il preponderante. Supponiamo che un analista politico sostenga che la corruzione è prevalente in un dato governo. Ciò significa che, per questo specialista, ci sono molti funzionari che agiscono al di fuori della legge, commettendo crimini. La corruzione, in questo quadro, non appare in eventi isolati o casi sporadici, ma è molto frequente a livello governativo.
Dominante, regnante o predominante sono alcuni dei sinonimi che esistono per la parola prevalente che ora ci riguarda. Tuttavia, dobbiamo anche sottolineare che tra i suoi antonimi troviamo parole come dismesso, dimesso, dimenticato o scaduto, per esempio.
Un giornalista sportivo, d'altra parte, può analizzare le prestazioni di una squadra di calcio in una partita e giungere alla conclusione che il nervosismo prevalente ha colpito la squadra nel suo complesso. Per questo cronista, i nervi hanno portato i giocatori a commettere numerosi errori, dai passaggi sbagliati alle lacune difensive. Questo nervosismo prevalente ha infine definito la performance della squadra, che è stata molto scarsa.
Nell'arena della moda, intanto, la magrezza fa parte del canone prevalente. Le modelle devono essere di una certa corporatura, con un peso ridotto e senza grasso corporeo in eccesso, altrimenti non vengono assunte dagli stilisti o dalle grandi marche di abbigliamento. I disegni stessi, a loro volta, sono orientati verso persone snelle.
Allo stesso modo, non possiamo trascurare il fatto che nel campo delle scienze sociali ci sono le cosiddette teorie prevalenti. Questi, tra l'altro, chiariscono che la causa della fame nel mondo è la crescita della popolazione, cioè che i paesi poveri sono poveri perché sono sovrappopolati.
Nel campo della letteratura, troviamo varie opere con la parola "fame" nei loro titoli. Un buon esempio è il libro "Los imperantes y su séquito", pubblicato nel 1997 e scritto dall'autore e professore castigliano Manuel Fernández de Escalante. È un libro a metà strada tra la filosofia e la storiografia.