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Disonore

Quando una persona perde il suo onore, soffre il disonore. L'idea di onore può alludere alla dignità, alla modestia, o al riconoscimento ottenuto attraverso il merito e la virtù.

Il disonore, quindi, si verifica se l'integrità di un individuo non è rispettata o violata. Anche la vittima può essere un'entità o un'istituzione. L'atto disonorevole, noto anche come disonore, può avere diverse caratteristiche.

Per esempio: "Lavorare nel servizio domestico non è un disonore", "Le dichiarazioni del presidente sono un disonore per tutti in questa città", "Avere un sergente codardo e corrotto è un disonore per l'esercito".

Il disonore può essere considerato un attacco all'onore. Prendiamo il caso del figlio di un famoso uomo d'affari che usa il nome del padre per commettere truffe, all'insaputa del padre. Quando il fatto viene alla luce e il giovane viene arrestato, suo padre è molto ferito dal comportamento del figlio e sostiene che è un disonore per la sua famiglia, che è riuscita a crescere economicamente grazie allo sforzo e al lavoro dignitoso.

È importante tenere presente che onore e disonore sono soggettivi. Un uomo può sentirsi disonorato se sua moglie si mostra in pubblico con pochi vestiti; un altro uomo nella stessa situazione, invece, non ne è colpito perché lo considera una libera scelta della donna. Soffrire o meno il disonore, quindi, è talvolta legato a questioni personali o addirittura culturali.

In seno al gruppo etnico zingaro ci sono una serie di idee molto specifiche sul disonore. Così, per esempio, è stabilito che se una donna non è vergine al matrimonio, questo è un disonore per tutta la sua famiglia, oltre che per se stessa.

Per questo motivo, all'interno della cerimonia nuziale c'è una prima parte in cui alla sposa viene fatta la cosiddetta prova del fazzoletto. Nello specifico, questo consiste nell'inserire un fazzoletto nella sua vagina per certificare che non ha mai avuto rapporti sessuali. Se il fazzoletto esce macchiato di sangue, lei è vergine e, quindi, il fidanzamento continua. Tuttavia, se si dimostra che non è vergine, il matrimonio viene annullato e questo genera un grande disonore nella sua famiglia.

Allo stesso modo, non possiamo trascurare il fatto che esiste un film intitolato "Disonore", appunto. È stato rilasciato nell'anno 1952, è inquadrato nel genere del dramma e proviene dall'Argentina. Si tratta di un film in bianco e nero diretto da Daniel Tinayre e con un cast guidato da Fanny Navarro, Tita Merello e Mecha Ortiz.

Ruota intorno a un carcere femminile dove viene ricoverata una donna accusata di aver commesso un omicidio, di cui è assolutamente innocente.

Tuttavia, all'interno del campo culturale troviamo anche altre opere che portano nel titolo il termine che ci interessa. Questo sarebbe il caso, per esempio, del romanzo "Disonore", scritto da J.M. Coetzee.

Di Kimura Nosal

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