Miseria
Per conoscere il significato del termine miseria, è necessario, prima di tutto, scoprire la sua origine etimologica. In questo caso, possiamo sottolineare che deriva dal latino, esattamente dalla parola "miseria", che può essere tradotta come "disgrazia" o "sfortuna". Una parola che è stata formata dalla somma di questi due componenti lessicali:
- L'aggettivo "miser", che equivale a "sfortunato".
- Il suffisso "-ia", che è usato per indicare "qualità".
L'idea di miseria si riferisce alla povertà molto accentuata. Chi vive in miseria, quindi, soffre ogni tipo di privazione e di disagio.
Per esempio: "Far uscire la gente dalla miseria dovrebbe essere l'obiettivo principale di questo governo", "Sono cresciuto in miseria ma, grazie allo studio e allo sforzo, sono riuscito a progredire", "Nel mio viaggio in Africa ho visto molta miseria".
La miseria implica non avere le risorse necessarie per soddisfare i bisogni materiali elementari. In altre parole, le persone indigenti non hanno i soldi per comprare cibo, medicine, ecc. Né hanno accesso all'istruzione e ai servizi sanitari, per citare altri due svantaggi.
Una baraccopoli, d'altra parte, è un quartiere con notevoli problemi di infrastrutture. Conosciute come favelas o baraccopoli in alcune regioni, queste aree contengono case precarie che spesso mancano di fogne, gas naturale ed elettricità.
Similmente, non possiamo trascurare l'esistenza del cosiddetto squallore umano. Questo termine è usato per riferirsi a una o più persone che manifestano una chiara mancanza di valori, di affetto e persino di carità verso gli altri.
Precisamente uno dei romanzi più noti dello scrittore americano Stephen King (1947) è "Misery", che può essere tradotto come "Miseria". È stato pubblicato nel 1987 e fa parte del genere horror. Racconta la storia di uno scrittore che subisce un incidente d'auto e viene curiosamente salvato da uno dei suoi fan. Lei si prende cura di lui all'inizio e sembra essere tutta generosità. Tuttavia, a poco a poco, le sue intenzioni diventeranno chiare: lo tratterrà e lo maltratterà fino a quando lui tornerà per scrivere un nuovo romanzo della serie che ha deciso di concludere.
Miseria, inoltre, è la condizione di chi è miserabile: miserabile o abietto; o, in un altro contesto, avaro: "Nei suoi atteggiamenti si vede la miseria che inonda la sua anima", "Non potrei vivere con qualcuno che abbraccia la miseria come lui", "Metti da parte la miseria e compra un giocattolo al bambino".
Tra le molte parole che possono funzionare come sinonimi di miseria, tenendo conto dei due significati che ha, ci sono parole come indigenza, disgrazia, sventura, scarsità, mancanza, meschinità, miseria o anche avidità. D'altra parte, i suoi antonimi includono altre parole come fortuna, generosità o fortuna, per esempio.
Una quantità o una cifra insignificante, infine, è anche chiamata una miseria nel linguaggio colloquiale: "Sto per lasciare il mio lavoro perché mi pagano una miseria", "Lo stato spende una miseria per le campagne contro la violenza di genere", "Ho venduto la mia moto per una miseria, ma avevo bisogno di soldi urgentemente".