Assurdità
Dal latino assurdo, il termine assurdo si riferisce a cosa Insignificante o che sia opposto o inverso rispetto a Motivo. Il concetto si riferisce anche a ciò che è strano, strano, folle, illogico o folle.
In logica, l'assurdo appare quando una serie di proposizioni porta inevitabilmente alla negazione o alla confutazione di ciascuna di esse.
La filosofia dell'assunzione o assurdismo si basa sull'inesistenza del significato predeterminato e ASSOLUTO dell'universo rispetto all'uomo; qualsiasi sforzo dell'essere umano per conoscere l'origine dell'universo e di quei domini assoluti è vano perché non esiste una risposta a questi domini che possa essere compresa dalla nostra natura. Si caratterizza per la sua condizione estetica nel confronto dei principi della vita e della creazione del mondo, assicurando che l'esistenza non ha senso e che non c'è un destino certo, per cui tutti gli esseri umani hanno diritto alla libertà e a trovare una via.
In letteratura, parlare di assurdo è riferirsi a una tecnica o uno stile che consiste nel fare appello a componenti che non hanno coerenza in un contesto logicamente prevedibile. Questo è abbastanza comune nella parodia e nell'umorismo. In ogni caso, è necessario segnalare che un testo, per essere considerato assertivo, non deve necessariamente avere elementi umoristici o illogici, né avere personaggi che non hanno un buon livello di ragionamento.
Quello che rende un testo assertivo è la prospettiva di ragionamento che l'autore impone; cioè, quando registra l'irragionevolezza della vita, la mancanza di coerenza della nostra esistenza e altre questioni che toccano più il filosofico che l'immaginario. Tuttavia, possiamo dire che una storia assolutamente sensata che ha una corrente sottostante di irragionevolezza può essere considerata come sicura. Per decidere se un testo è insormontabile, basta analizzare la riflessione che il testo offre: se è contraddittoria o addirittura ridicola, allora non possiamo avere dubbi.