Biogeografia
La biogeografia è il ramo della biologia che si concentra sullo studio della distribuzione degli esseri viventi in uno spazio geografico. Può anche essere considerata una specializzazione della geografia che si concentra sulla localizzazione degli organismi viventi sulla Terra.
La biogeografia combina concetti, strumenti e tecniche di zoologia, botanica ed ecologia, tra altre aree di conoscenza. Il suo oggetto di studio è la distribuzione delle specie sul pianeta, analizzando l'origine delle specie e i cambiamenti che avvengono in esse.
L'evoluzione biologica, i cambiamenti climatici e le modifiche nella struttura degli oceani e dei continenti dovute alla deriva dei continenti e all'orogenesi sono fattori che influenzano la distribuzione geografica degli esseri viventi, e fanno quindi parte degli interessi della biogeografia.
Il concetto di deriva dei continenti, menzionato nel paragrafo precedente, si riferisce al movimento delle masse continentali in relazione tra loro. È un'ipotesi sviluppata da un geofisico e meteorologo tedesco nel 1912 sulla base di diverse osservazioni. Ci sono voluti quasi cinquant'anni per spiegare adeguatamente questo fenomeno, grazie ai progressi nel campo della tettonica a placche, la teoria che definisce la struttura della parte più fredda e rigida del nostro pianeta.
L'orogenesi è il processo per cui la crosta terrestre perde estensione e si piega in una porzione allungata che nasce come risultato di una spinta. Questo fenomeno è di solito accompagnato da ripiegamenti e spinte, cioè deformazioni e faglie. In questo contesto, si parla di orogeni per dare un nome alle catene montuose, che si creano quando una placca tettonica è sottoposta a una pressione che la spinge verso la superficie.
Perché le condizioni terrestri sono molto diverse da luogo a luogo, la biogeografia deve studiare ogni sistema individualmente, poiché non ci sono mai due evoluzioni uguali. Né esistono precetti generali che permettano, per deduzione, di generare conoscenze sui vari modi di distribuzione degli organismi viventi sulla superficie terrestre.
In questo contesto, è comune distinguere tra biogeografia storica e biogeografia ecologica. La biogeografia storica studia i cambiamenti nella distribuzione delle specie nel tempo, mentre la biogeografia ecologica enfatizza i cambiamenti sia temporali che spaziali.
Lo spazio geografico in cui avviene la distribuzione delle specie e delle sottospecie è noto come area biogeografica o di distribuzione. All'interno della biogeografia esiste una scienza ausiliaria, una specialità, chiamata corologia, che si concentra sullo studio dell'area di distribuzione degli esseri viventi.
Come si può dedurre, questo campo è di grande importanza per lo sviluppo della conoscenza umana, poiché siamo caratterizzati da una sete di conoscenza su tutto ciò che ci circonda. Tra i temi che sono legati all'area biogeografica possiamo evidenziare la demografia, la scienza incaricata di studiare le popolazioni umane e le loro diverse proprietà, così come le possibilità che hanno i diversi taxa di sopravvivere.
D'altra parte, c'è la biologia della conservazione, la scienza che, dagli anni 80, studia le cause del marcato declino della biodiversità in tutti i suoi strati, che vanno dalla genetica all'ecosistema. Uno dei principali obiettivi di questa disciplina scientifica è trovare il modo di minimizzare questa perdita.