Alfabeto

L'alfabeto è un gruppo di lettere strutturate in un ordine specifico generalmente accettato nel quadro di una lingua. È un insieme di lettere usate per rappresentare il linguaggio. Nella lingua spagnola, questo gruppo deve il suo nome alle prime tre lettere che lo compongono: A, B e C.

Il sistema adottato per la lingua spagnola è l'alfabeto romano, che fornisce una struttura di scrittura che serve come base mondiale poiché, con alcune modifiche, è usato nella maggior parte delle lingue parlate in America, nell'Unione Europea, nell'area dell'Africa subsahariana e nelle isole situate nell'Oceano Pacifico.

Secondo gli esperti linguistici, i primi alfabeti occidentali hanno avuto origine dall'alfabeto semitico settentrionale, apparso più di 3.500 anni fa. Nonostante il suo nome identificativo, l'alfabeto romano fu usato dagli etruschi a partire dalle lettere greche. All'inizio aveva solo 21 lettere, che nel corso del tempo sono state ampliate fino alle 26 che conosciamo oggi. Bisogna anche dire che l'alfabeto latino è la derivazione dell'alfabeto romano convenzionale, che include varianti grafiche come il Ñ.

L'alfabeto è essenziale per la scrittura?

Nel corso della storia ci sono stati molti alfabeti che a loro volta derivavano da altri; oggi ce ne sono molti e vari, anche se alcuni hanno molte somiglianze tra loro.

Nell'antica Grecia, più precisamente nel 900 a.C, l'alfabeto semitico, usato dai Fenici, fu adottato, ed essi ampliarono la loro lista di 22 segni, in parte per rappresentare le vocali. Trecento anni dopo, quando il loro alfabeto era già consolidato (essendosi diffuso in gran parte del Mediterraneo), fu adottato dal popolo romano, che a sua volta lo fuse con il latino per creare una variante più completa. Con le grandi conquiste fatte in questo periodo, riuscirono a fare del loro alfabeto l'alfabeto base di tutte le lingue dell'Europa occidentale.

Un altro alfabeto conosciuto nell'antichità fu quello cirillico (dal nome di uno dei suoi creatori, San Cirillo), creato nell'860 d.C. a Costantinopoli. Il suo scopo era quello di ottenere un sistema di simboli che riunisse i suoni della lingua dei popoli slavi. Era basato su lettere greche ed ebraiche e consisteva di 43 caratteri, alcuni dei quali erano nuovi. Scritture come il russo, l'ucraino, il serbo e il bulgaro derivano da questo alfabeto. Da non confondere con polacco, ceco, slovacco o sloveno, che derivano dall'alfabeto romano. Ciò che rimane oggi dell'alfabeto cirillico sono vari sistemi di scrittura; alcuni caratteri sono andati perduti e altri sono stati trasformati, assumendo forme diverse nelle diverse regioni.

L'arabo è un altro alfabeto che discende dalla stessa origine di quelli menzionati sopra; si crede che sia sorto dal IV secolo d.C. e non ha subito molti cambiamenti. Oggi è usato da tutti i paesi del mondo islamico, da alcuni paesi dell'Asia, dell'Africa e dell'Europa meridionale. Per molti aspetti assomiglia all'alfabeto ebraico, come il fatto che manca quasi completamente di vocali (con l'eccezione di tre vocali lunghe, il resto è rappresentato da segni diacritici).

Per quanto riguarda la scrittura cinese, si potrebbe dire che è unica in quanto non consiste in un sistema fonetico o alfabetico ma è basata su ideogrammi (rappresentazione grafica di idee o oggetti); cioè, manca un alfabeto e invece ha un gran numero di simboli che gli permettono di rappresentare la sua scrittura in modo completamente diverso. A questo punto possiamo chiarire che l'alfabeto non è strettamente necessario per lo sviluppo della scrittura. È solo una delle forme più convenzionali; né la più ricca né la più importante.

Altri tipi di scrittura in cui l'alfabeto non è usato per esprimere un'idea sono:

* La scrittura Morse (conosciuta anche come codice Morse), che è un'alternativa basata sulla rappresentazione di numeri e lettere per mezzo di segnali emessi a intermittenza. Fu usato per la prima volta sulle linee telegrafiche via cavo e fu poi esteso alle comunicazioni radio;

* Braille, un sistema di lettura e scrittura tattile sviluppato specificamente a beneficio degli individui non vedenti e ipovedenti.