Acro
Acre è una parola che può provenire da due diverse fonti etimologiche e quindi avere diversi significati. Quando deriva dall'inglese acre (e, più indietro, dal latino ager), il concetto allude a una misura usata in varie nazioni per calcolare l'area di un pezzo di terra.
A seconda della regione e del periodo storico, l'acro ha avuto diversi equivalenti. La Reale Accademia Spagnola (RAE), nel suo dizionario, menziona che un acro equivale a 40 aree e 47 centiáreas. Questa è la misura utilizzata nei paesi del Regno Unito e in quei territori che furono sue colonie, come gli Stati Uniti.
In Francia, invece, un acro è legato all'arpende e può misurare, secondo il tipo di acro, tra 34 e 51 aree circa. Ai tempi dell'impero romano, invece, un acro misurava 50,58 aree.
Acre, inoltre, potrebbe avere la sua radice etimologica nel latino acer. In questo caso, è un aggettivo che allude a ciò che è pungente e aspro all'olfatto e al gusto. Può anche essere usato per descrivere i modi di dire scontrosi e un carattere imbronciato. Per esempio: "Il sapore pungente del piatto gli faceva schifo", "Il fumo acre della fabbrica è un segno di inquinamento".
In Brasile, c'è uno stato chiamato Acre, che confina con Perù e Bolivia. Rio Branco è la sua capitale e ha più di 758.000 abitanti. Un fiume scorre attraverso la regione, che è anche chiamata Acre.
Questo fiume è lungo quasi 1.200 chilometri e i suoi affluenti sono i fiumi Xumarí e Branco, mentre è anche un affluente di un altro fiume, il Purús.
Nella stessa maniera, non possiamo dimenticare la cosiddetta Guerra dell'Acri, che fu un conflitto a diversi livelli tra Brasile e Bolivia. Tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo, questo evento ebbe luogo perché entrambi i paesi si disputavano il possesso del territorio di San Giovanni d'Acri.
La disputa si concluse con il famoso Trattato di Petrópolis, firmato nel 1903, con il quale la Bolivia cedette parte del territorio, mentre il Brasile si impegnava, tra le altre cose, a cedere altre terre vicine, a pagare una somma finanziaria al governo boliviano e persino a permettere al Brasile di costruire case doganali.
Acri, infine, è una città di Israele sul Mar Mediterraneo, il cui centro storico è patrimonio mondiale dell'UNESCO.
Acri ha soprattutto una spettacolare fortificazione di origine ottomana, che fu creata dall'Ordine dei Cavalieri Ospitalieri e che si compone di elementi come la sala dei cavalieri, un giardino incantato e una torre, per esempio.
Questo senza trascurare il fatto che è anche sede di uno dei luoghi sacri del Baha'ismo. Ci riferiamo sia alla casa dove il Profeta Bahá'u'llah visse i suoi ultimi anni sia alla prigione dove fu imprigionato.