Suripanta
Suripanta è un termine usato in modo dispregiativo per riferirsi a una donna che manca di morale o decenza. Pertanto, un suripanta non è onesto o si impegna in attività sconvenienti.
Per esempio, "Vattene, suripanta! Stai lontano dalla mia famiglia", "Non accetto che tu mi chiami suripanta", "Il suripanta si è intromesso nel mio partner."
Molte volte il concetto è associato a donne che conducono una vita sessuale libera e senza legami. La suripanta, in questo senso, può avere relazioni romantiche con più persone contemporaneamente o sfuggire a qualsiasi tipo di impegno.
Il termine è usato anche per indicare una donna che interpreta certi ruoli in teatro o lavora come corista, collegando queste attività a questioni poco dignitose.
Per comprendere appieno il significato del termine suripanta, così come le diverse interpretazioni che la società ne dà, è necessario rivedere alcuni punti. Il primo è il maschilismo, un fenomeno deplorevole che mette in dubbio l'integrità di qualsiasi donna che tenta di esplorare la sua sessualità al di fuori del matrimonio o di una partnership stabile; in parole povere, una donna eterosessuale che fa sesso per scopi diversi dal darsi completamente a un uomo, sia per soddisfarlo che per avere figli con lui, non è rispettabile.
Mentre un uomo eterosessuale può fare sesso con tutte le donne che vuole, lo stesso non è vero il contrario: la popolarità e la reputazione di un uomo aumentano se è molto attivo sessualmente, ma una donna che è libera in questo senso può essere disprezzata e subire gravi conseguenze, a seconda dell'ambiente in cui vive.
Molti concetti sono confusi in modo irresponsabile ed errato nel discorso quotidiano, dal punto di vista di persone che non conoscono bene la lingua o che non approfondiscono i veri significati delle parole prima di parlare; come l'omosessualità e la pederastia appaiono spesso negli stessi titoli, così l'atteggiamento di una donna che esplora liberamente la sua sessualità è spesso associato alla prostituzione.
All'altro estremo, ci sono persone che non solo non usano il concetto di suripanta in modo dispregiativo, ma celebrano l'esistenza di tali donne. Per loro, una suripanta è una donna che, dal punto di vista della società, vive la sua sessualità come farebbe un uomo, cioè senza paura delle etichette. Questo non significa che pratica la promiscuità o che non prende precauzioni per prevenire la diffusione di malattie veneree, ma che si permette di esplorare il suo lato carnale, cerca di sentirsi attraente e si afferma senza lasciare che gli altri la mettano in ombra.-- ad -->
Questa figura è temuta da quelle donne che preferiscono adattarsi ai mandati sociali, e dedicarsi a servire gli uomini come fidanzate, mogli e madri, poiché molte di loro reprimono i loro desideri di libertà, di singolarità, cosa che i loro fidanzati, mariti e figli non sempre fanno, nonostante le promesse e i documenti che li legano.
E' da notare che, in un noto episodio dei Simpson, il nonno (Abraham Simpson) si arrabbia con la sua compagna, Rosanelda, e le grida ripetutamente "suripanta", secondo il doppiaggio fatto per il pubblico latinoamericano.
Suripanta, infine, è il nome di una compagnia teatrale fondata nel 1986 nella città spagnola di Extremadura. Il gruppo comprendeva registi teatrali come Esteve Ferrer, Carmen Galarza, Roberto Cerdá e Etelvino Vázquez, tra gli altri.
Il primo spettacolo rappresentato da Suripanta fu "Aquí no paga nadie", una commedia scritta dall'italiano Dario Fo. Questo spettacolo, diretto da Vázquez, fu presentato in anteprima dal gruppo nel 1986, lo stesso anno in cui fu creato. Federico García Lorca, Lope de Vega e William Shakespeare sono altri autori di cui Suripanta ha portato in scena le opere.