Successo
Originando dal termine latino exitus ("uscita"), il concetto si riferisce all'effetto o alla conseguenza di successo di un'azione o impresa. La sua radice diventa più o meno evidente a seconda del contesto in cui usiamo questa parola, poiché spesso esprime "distinguersi", "elevarsi al di sopra della concorrenza", "emergere dall'oscurità dell'anonimato".
Per esempio: "Nuovo successo per Lionel Messi: viene incoronato capocannoniere della storia del FC Barcellona", "Il cantante si è esibito con grande successo in Cile, dove ha raccolto più di 200.000 spettatori", "Il successo del progetto è in dubbio a causa di problemi economici".
Si deve tenere presente che la nozione di successo è soggettiva e relativa. Spesso associato alla vittoria e al raggiungimento di grandi meriti, il successo fa parte della nostra vita quasi quotidiana e generalmente non è condiviso con molte persone. In termini di soggettività, possiamo dire che ogni volta che ci prefiggiamo qualcosa e lo raggiungiamo, che si tratti di migliorare le nostre condizioni di lavoro, di superare un esame, di smettere di fumare o semplicemente di risparmiare soldi per regalarci, abbiamo successo. Per capire la natura relativa del concetto, prendiamo un esempio: il successo in una gara automobilistica è di solito finire al primo posto. Tuttavia, se un pilota è partito dall'ultimo posto ed è arrivato secondo, può anche considerare la sua partecipazione un successo. Lo stesso vale per un pilota che, con un budget molto inferiore a quello dei suoi concorrenti, è arrivato al primo posto, anche se non ha avuto successo.
Tuttavia, la società tende a stabilire un legame tra successo, ricchezza materiale e fama. Questa visione distorta e povera della realtà colpisce molte, molte persone, generando uno schema semplificato della vita che separa il successo dal non successo. Ed è proprio quest'ultima parola che, se presa come controparte della prima, genera ancora più confusione. Il successo non deve essere inteso come qualcosa di unidimensionale, ma come il raggiungimento di un obiettivo, sia esso piccolo e intimo o grande e con grandi ripercussioni.
Si deve notare che la psicologia parla della paura del successo quando qualcuno che è vicino al raggiungimento di un obiettivo personale sviluppa un'azione, inconscia o cosciente, per non prosperare. Le cause di questa particolarità sono da ricercare nel possibile collegamento mentale del successo con conseguenze negative, come l'aumento della responsabilità o l'alienazione dai propri cari. Ma lo studio di questo fenomeno è andato oltre le ragioni ovvie. Si scopre che gli esseri umani non vogliono sempre il meglio per noi stessi; al contrario, i nostri desideri raramente ci muovono verso risultati soddisfacenti e benefici. Il primo colpevole che viene in mente, come sempre, sono i media con i loro messaggi contorti e fuorvianti. Ma secondo molti psicologi, la paura del successo sta nel fatto che l'individuo non si è fermato a considerare se ha scelto la strada che vuole veramente, probabilmente indotto da pressioni familiari e sociali. Così, fin da piccolo, si dirige verso quella meta che, incombendo, risveglia nel nostro cervello sensazioni che ci mettono a disagio, ci rendono ansiosi, ci impediscono di continuare con la determinazione che abbiamo mostrato fino ad allora; ed è perché la nostra mente conosce la verità, e cerca una fuga per avvisarci del nostro errore.