Relativismo
Il concetto di relativismo è usato in filosofia per chiamare un certo modo di intendere la realtà e la conoscenza. Secondo il relativismo, il reale non ha una base permanente ma si basa sui legami che esistono tra i fenomeni. Rispetto alla conoscenza, il relativismo ritiene che essa non raggiunga l'assoluto: il suo oggetto sono le relazioni.
In altre parole, il relativismo ritiene che la conoscenza manchi di validità assoluta o universale; al contrario, essa è valida solo secondo il contesto. La costruzione della realtà dipende quindi dalla soggettività che, a sua volta, nasce dalle circostanze.
Il relativismo può essere inteso in opposizione all'oggettivismo. Per questi ultimi, la verità è indipendente dai soggetti che si assumono il compito di pensarla. Questo significa che, secondo l'oggettivismo, ci sono fatti che hanno un'esistenza oggettiva.
Per il relativismo, invece, la verità è sempre legata al soggetto che la pensa. Non ci sono verità o conoscenze oggettive, né sono universali. Da questa idea, il relativismo appare in diverse aree della scienza e del pensiero.
È importante sapere che all'interno del relativismo ci sono vari tipi o classificazioni, che si basano sui pilastri del relativismo ma che lo dirigono o lo indirizzano verso un punto di vista più specifico. Così, ci imbattiamo in questi:
-Relativismo individuale. Questo si basa sul principio fondamentale che la verità è relativa e dipende da ogni individuo. Proprio per questo, stabilisce che ci sono tante verità quanti sono gli individui.
-Relativismo specifico. In questo caso, ciò che si stabilisce è che la verità è relativa perché dipende da ogni specie. E ognuno di questi ne avrà uno e vivrà in un mondo diverso in base alle sue circostanze.
-Relativismo di gruppo. Come si può immaginare, quest'altro aspetto è incaricato di determinare che la verità è relativa perché dipende da ogni gruppo. Ha quattro tipi diversi: relativismo di gruppo per civiltà, per classe sociale, per sesso e per età. Questi stabiliscono che la verità è relativa sulla base del fatto che varia secondo ogni civiltà, classe sociale, sesso o gruppo di età, rispettivamente.
Il relativismo culturale è lo studio di una cultura sulla base dei criteri particolari di quella cultura.
Il relativismo morale, il relativismo linguistico e il relativismo cognitivo sono altri tipi di relativismo che si basano su criteri simili in termini di opposizione all'assoluto e all'oggettivo.
A tutto ciò, bisogna aggiungere che sia Socrate che Platone si sono espressi fortemente contro il relativismo. Lo fecero perché lo consideravano non solo un approccio assurdo, ma anche perché rendeva estremamente difficile portare avanti la conoscenza del mondo. In contrasto con loro, tuttavia, furono i filosofi sofisti che sono considerati i primi pensatori a fare uso di certi approcci relativistici.