Embriogenesi
L'embriogenesi è il processo che, partendo da uno zigote, permette la creazione di un organismo multicellulare. L'embriogenesi inizia quando i gameti vengono fecondati e l'embrione emerge.
Nel caso dell'embriogenesi umana, lo sviluppo dell'embrione dura circa otto settimane. In questo periodo, il prodotto del concepimento completa la sua fase iniziale di sviluppo; in seguito, diventa noto come feto.
L'embriogenesi presuppone che un gruppo di cellule costituisca l'embrione vero e proprio, mentre un altro gruppo permette la formazione degli annessi embrionali (il corion e l'amnios). Già nelle prime settimane, l'embrione comincia a dare origine ai futuri organi.
Tra gli annessi embrionali e l'embrione c'è la placenta, che è collegata all'embrione tramite il cordone ombelicale. Il cordone ombelicale serve per la rimozione dei rifiuti e per il trasporto di nutrienti e ossigeno all'embrione.
Si possono riconoscere quattro stadi di embriogenesi, che negli animali vertebrati si sviluppano sequenzialmente. In primo luogo, avviene la segmentazione, che comporta la divisione dello zigote per mitosi. Questo trasforma l'embrione in una blastocisti.
Poi vengono la gastrulazione, la neurulazione e l'organogenesi. Ad ogni passo, l'embrione guadagna complessità e progredisce nella sua progressione.
Per quanto riguarda l'embriogenesi vegetale, questi sono i processi che trasformano lo zigote nell'embrione, che viene posto nel seme maturo. Tutti gli stadi rendono possibile che l'embrione diventi autotrofo una volta completati i vari stadi.