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Viscerale

Viscerale è un aggettivo che si riferisce a ciò che appartiene o si riferisce ai visceri. I visceri, invece, sono gli organi che sono contenuti nelle cavità del corpo umano o animale.

I visceri, chiamati anche interiora, fanno parte del sistema respiratorio o digestivo, come i polmoni, il fegato, il cuore o il pancreas. La nozione di viscerale, quindi, è legata a questi organi, anche se è spesso usata in modo simbolico.

Il viscerale appare legato a una reazione emotiva molto intensa, che scaturisce dal profondo della persona (da qui questo nome). È qualcosa che il soggetto difficilmente può evitare, poiché è incarnato in lui o in lei e sfugge alla ragione o alla logica.

Per esempio: "Ci sono oppositori che hanno un odio viscerale per questo governo", "Quando Mario ha sentito la notizia, ha sentito una furia viscerale venire su di lui e ha cominciato a urlare", "Irma non si aspettava una reazione così viscerale da suo marito, che ha rotto il vetro contro il muro".

Le reazioni viscerali tendono ad essere realizzate senza alcun filtro o controllo. Per questo è comune associarli alla violenza o allo sfogo, cosa che spesso provoca un profondo rammarico in chi li subisce.

Il concetto è usato anche per qualificare la persona che tende a lasciarsi trasportare da questo tipo di reazione o risposta: "Lautaro è un uomo viscerale e chiuso al dialogo", "Ho paura di dirgli la verità: mio padre è molto viscerale e non credo possa capire la situazione".

Sia le esplosioni spontanee di rabbia che le personalità formate intorno alla sincerità estrema sfuggono ai modelli di ruolo che la società si aspetta di trovare. Generalmente siamo cresciuti con un insieme di strutture che ci impediscono di esprimere costantemente ciò che sentiamo; siamo allenati a riservare questo grado di apertura per alcuni momenti molto particolari, molto intimi. Per superare il giorno per giorno, le persone considerate normali devono fare uso di bugie e falsità per (abbiamo imparato) evitare di ferire chi ci circonda.

Siamo programmati per lasciare l'onestà come ultima risorsa, e lo giustifichiamo in molti modi: se i nostri datori di lavoro ci sfruttano e abusano psicologicamente, non li affrontiamo perché la crisi economica rende difficile trovare lavoro; se i nostri amici non ci sostengono quando abbiamo più bisogno di loro, nonostante ci chiedano di esserci per loro il cento per cento del tempo, diciamo che ognuno è come è e che compensano con i loro tratti positivi.

Un normale essere umano teme le reazioni viscerali perché le associa alla violenza, l'argomento tabù per eccellenza, anche se è il tratto più caratteristico della nostra specie: uccidiamo gli animali in modi assolutamente innaturali per mangiarli, dichiariamo guerra alle altre persone invece di cercare di capirci attraverso ciò che presumibilmente ci distingue dal resto degli esseri viventi, tagliamo indiscriminatamente gli alberi per immortalare la nostra saggezza... Facciamo tutto questo e temiamo chi attacca il suo capo dopo mesi senza essere stato pagato?

Sarebbe interessante rimuovere tutti i nostri filtri, quello che ci separa veramente dal resto degli animali, quello che ci impedisce di dire al nostro vicino che non ci piace e non vogliamo parlargli, il motivo per cui sopportiamo maltrattamenti da parte di tante persone durante la giornata, tanto da finire stressati e senza forze; se riuscissimo ad abbattere questi muri, le reazioni viscerali diventerebbero la norma.

Se il termine è legato ai nostri organi, a ciò che ci costituisce, perché non essere viscerale? In un mondo senza repressione, è molto probabile che la violenza diminuisca, poiché nessuno accumulerebbe frustrazioni per tutta la vita. Se non ci piaceva il modo in cui venivamo trattati in una compagnia, lo esprimevamo e ce ne andavamo; salutavamo solo chi ci piaceva; eravamo noi stessi, senza sfoghi, senza abusi.

Di Hewett

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