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Poesia

La parola poesia deriva dal latino poēsis, che a sua volta deriva da un concetto greco. È la manifestazione della bellezza o del sentimento estetico attraverso le parole, sia in versi che in prosa. Tuttavia, il suo uso più comune si riferisce a poesie e composizioni in versi.

Anche se è difficile stabilire l'origine della poesia, sono state trovate iscrizioni geroglifiche egiziane del 2600 a.C. e sono considerate la prima manifestazione poetica registrata. Sono canti, di cui non si conosce la musica, che hanno un significato religioso e si sviluppano in vari generi, come le odi, gli inni e le elegie.

Nell'antichità, la poesia aveva un carattere rituale e comunitario, soprattutto presso popoli come i Sumeri, gli Assiro-Babilonesi e gli Ebrei. Oltre alla religione, sono emersi altri temi, come il tempo, le faccende quotidiane e i giochi.

Ci sono alcune regole formali che rendono un testo parte della poesia, come versi, strofe e ritmo. Questi tipi di caratteristiche fanno parte della metrica della poesia, dove i poeti applicano le loro risorse letterarie e stilistiche. Quando un gruppo di autori condivide le stesse caratteristiche nella loro poesia, ci si riferisce spesso alla formazione di un movimento letterario.

Tra le caratteristiche principali della poesia ci sono l'uso di elementi di valore simbolico e immagini letterarie come la metafora, che richiedono un atteggiamento attivo da parte del lettore per decodificare il messaggio.

Questo non significa che la poesia sia sempre difficile da capire, né che questa sia una delle sue caratteristiche. Infatti, parte della magia di una grande poesia è che ogni lettore può fare la propria interpretazione spontaneamente, e dopo uno studio tranquillo arrivare a un'altra, anche diversa da quelle fatte da altri, ma tutte "corrette". Forse è questa versatilità o elasticità che a volte viene presa come una mancanza di chiarezza: anche i romanzi di finzione possono essere interpretati in vari modi, anche se di solito c'è un filo più facile da seguire, data la loro minore astrazione.

La poesia sociale, per esempio, è un movimento emerso in Spagna negli anni '50 che si distingue per i suoi tentativi di rivendicare la libertà e la giustizia, in un momento in cui regnava la censura legalizzata e la repressione. Era molto rilevante per la cultura nel periodo finale del franchismo e nella cosiddetta transizione. Lungi dal creare messaggi criptici, i poeti sociali usano i loro versi per cambiare il mondo, per denunciare le ingiustizie e sensibilizzare l'opinione pubblica.

Nonostante la ricchezza della poesia come forma d'arte, il suo potenziale a livello letterario, estetico e sociale, e il fatto che pochissime persone nascono con il dono legittimo di scriverla, è considerata inferiore ad altri generi, come il romanzo. Questo succede anche con altri, come il racconto o la storia breve, che sono stati arbitrariamente messi in una gerarchia inferiore, invece di essere apprezzati per quello che possono portarci.

Questo giudizio sfavorevole contro la poesia porta anche molti a credere di potersi avvicinare ad essa senza alcuna preparazione o talento, cosa che succede anche con il racconto, il canto e la chitarra, tra gli altri ambiti. La storia ci mostra tempi in cui i veri artisti erano rispettati e ammirati dal popolo, mentre nel presente è difficile trovare i veri artisti tra il mare di persone che sono incluse in quel gruppo per forza, solo perché "possono".

Non sono solo artisti, ma hanno anche un grande talento.

Di Jueta Vose

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